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Korpiklaani

Line up:

Jonne Järvelä - vocals/guitars
Cane - guitars
Jarkko Aaltonen - bass
Jaako Lemmetty (Hittavainen) - violin/flute
Matti Johansson (Matson) - drums
Juho Kauppinen - accordion
http://www.korpiklaani.com/
 

I Korpiklaani stanno riscuotendo un buon successo in questi anni, e col 2008 arriva puntuale il nuovo disco, ma anche il passaggio alla Nuclear Blast. Di questo e di altre curiosità abbiamo parlato per voi con il bassista della band, Jarkko Aaltonen:

Marco: Dato che non ho ancora ricevuto una copia del vostro nuovo disco, puoi parlarmene tu? Cominciando dalla scelta del titolo, e poi descrivendo le canzoni che preferisci.
Jarkko: Il titolo dell'album, "korven kuningas", significa "re della foresta", e più che ad una particolare interpretazione il suo significato è dovuto al fatto che ci sono alcuni brani in quest'album in cui i testi parlano della cultura e tradizione boscaiola finlandese. Per quanto riguarda le canzoni, è piuttosto difficile sceglierne alcune migliori di altre, perchè sono tutte molto buone. Non penso ci sia nessun filler in questo album, ma tutti pezzi molto validi e completi.
M.: Non vedo l'ora di sentirlo allora, appena mi arriverà il promo.
J.: Anch'io in realtà non ne ho ancora ricevuta una copia! (ride, ndr)
M.: E cosa mi puoi dire invece dei testi e delle registrazioni?
J.: Dunque, i testi sono scritti principalmente da Jonne, il nostro cantante, e dall'altro chitarrista (si riferisce a Juho, ndr) separatamente. I brani scritti da Jonne risalgono più o meno allo stesso periodo di "Tervaskanto", per cui si può dire che sono abbastanza vecchi rispetto agli altri, più recenti.
Per la produzione non è cambiato quasi nulla, abbiamo fatto un pò tutto come per l'album precedente, siamo andati negli stessi studi, i Fantom Studios di Tampere, ed abbiamo lavorato con lo stesso produttore, Samu Oittinen. Anche se a dire il vero più che della produzione vera e propria si è occupato più di supervisionare le registrazioni.
Il disco è stato registrato in piccole parti, pezzo per pezzo, tra festival ed altri impegni, perchè comunque siamo stati spesso in tour, e a volte capitava che di giorno suonavamo e poi di notte ci mettevamo a lavorare sul disco, ad esempio sulle parti di fisarmonica, magari anche fino alle 3 o 4 di notte.


M.: Questo è il vostro primo album sotto la nuova casa discografica, che differenze hai notato tra la Napalm Records e la Nuclear Blast?
J.: E' tutto molto più facile. Con la Napalm ci sono stati grossi problemi di comunicazione quando eravamo sotto di loro, e a volte eravamo anche in disaccordo su diversi aspetti. Invece ora con la Nuclear Blast è tutto più semplice, l'ambiente è più stimolante, ed anche interessante. Senza contare che è un'etichetta molto più grossa, perciò siamo avvantaggiati anche come distribuzione, abbiamo molte più persone che lavorano con noi, e nonostante questo di quasi tutti conosciamo i nomi, le facce, e alcuni sono anche nostri fan. E' gente che abbiamo visto e potuto conoscere nell'ambiente in questi anni, suonando soprattutto nei festival. E inoltre a differenza di prima con loro ci si incontra spesso a parlare e discutere di quello che facciamo. Pensa che invece alla Napalm ci saremmo trovati forse una volta in quattro anni.

M.: Da quando sei nella band, quindi da "Voice Of Wilderness", pubblicate un nuovo disco ogni anno. Pensi che questo possa avere in qualche modo influenzato il vostro lavoro sulle canzoni o in fase di registrazione?
J.: Molte persone spesso ce lo chiedono, perchè gli sembra strano che si possa lavorare bene in meno di un anno. Ed in effetti considerando che "Tervaskanto" è uscito lo scorso giugno, la distanza tra il nuovo album e quest'ultimo è solamente di nove mesi. Però quello che la gente si dimentica è che invece è normale pubblicare un disco ogni anno. Pensa agli Iron Maiden. Nei primi anni della loro carriera sfornavano un album dietro l'altro, se non sbaglio cinque in altrettanti anni, e sono stati tutti grandi successi.
Anche se molta gente può lamentarsi del fatto che possa sembrare poco tempo per registrare un nuovo lavoro, posso dirti che la produzione di "Tervaskanto" era finita sei mesi prima della sua uscita nei negozi, senza considerare il fatto che comunque nel frattempo abbiamo prodotto molto materiale, e scritto diverse canzoni molto buone, alcune delle quali infatti si trovano poi sul nuovo album. A questo proposito riferendomi alla tua domanda riguardo ai testi posso dire che Jonne ha scritto diverse canzoni molto valide, anzi, con una quindicina di brani avremmo anche potuto pubblicare due dischi nel giro di qualche settimana. Posso quindi dire di essere più che soddisfatto delle canzoni che abbiamo realizzato (per il nuovo disco, ndr).


M.: Capisco. Passando invece ad un'altra domanda, qual'è secondo te il vostro miglior disco di sempre? E per quale motivo?
J.: Quello nuovo ovviamente. Quello che voglio dire è: hai mai sentito una band che non dica che il suo nuovo album è il migliore? Penso che sia quello più riuscito perchè più vario, particolare, come ho detto prima non ci sono filler, posso dire di essere orgoglioso di ogni singola canzone contenuta in questo album.
M.: E senza considerare il nuovo disco, quale preferisci tra quelli vecchi?
J.: Direi "Tervaskanto". Penso sia meglio di "Tales Along This Road", anche se sono entrambi due dischi molto buoni, infatti anche in "Tales..." ci sono brani molto belli. Il fatto è che non mi capita spesso di riascoltare le nostre vecchie produzioni, anzi quasi mai, perciò tendo a ricordarmi meglio gli ultimi lavori, ed è per questo che penso che quelli nuovi siano migliori di quelli vecchi.
Inoltre secondo me la produzione non era granchè nei due album precedenti a questi, e c'erano alcuni filler, non tutte le canzoni mi convincevano del tutto, ma devo dire invece che sono molto soddisfatto di quanto fatto negli ultimi tre (includendo quello nuovo, ndr).


M.: Ho potuto vedervi suonare due volte qui in Italia, e posso dire che cercate sempre di intrattenere gli spettatori al meglio e coinvolgere i vostri fan nello show. Date veramente molta importanza alle vostre esibizioni dal vivo, non è vero?
J.: Si, in ogni nostro concerto cerchiamo sempre di dare il nostro meglio. Sicuramente suonare dal vivo è la cosa più importante nella vita di un musicista, odio rimanere troppo tempo in uno studio, e non mi piace stare ad ascoltare gli altri che registrano le loro parti con gli altri strumenti, mentre io me ne sto con le mani in mano.
Amo invece suonare, è bellissimo esibirsi davanti alla gente, ed è spesso anche molto divertente. Molte volte ci è capitato di avere davanti un pubblico veramente folle ed entusiasta, e dà grande soddisfazione vedere come la gente si diverta ai nostri concerti. Proprio in Italia penso che ci siamo trovati davanti al pubblico più pazzo mai visto, mi ricordo in particolare di quando abbiamo suonato vicino a Roma, la scorsa estate (al Midsummer Festival, ndr). Era un festival con molte altre band finlandesi, e sulla cultura finlandese, e devo dire che c'era davvero un mucchio di gente, un pubblico fantastico.
E personalmente preferisco suonare davanti ad un pubblico così piuttosto che a gente che ti guarda distrattamente o che non mostra questo coinvolgimento, perchè ti dà a sua volta più entusiasmo.


M.: Qual'è l'aspetto che preferisci della tua professione?
J.: Come ho detto prima la cosa che mi piace di più è suonare dal vivo, ma anche essere in tour in generale. Girare per l'Europa con il nostro bus, viaggiare con gli altri della band... non mi piace invece quando dobbiamo prendere l'aereo perchè devi aspettare un sacco di tempo in aeroporto. Direi che la parte migliore è decisamente l'essere in tour con il proprio bus, e andare in giro a suonare.

M.: Vuoi consigliare qualche nuova band che conosci e che ti sembra interessante, magari del tuo paese?
J.: Non mi viene in mente nessun gruppo al momento, per quanto riguarda la Finlandia. Ma invece posso suggerirti un gruppo svizzero molto bravo, gli Eluveitie (ora anche loro sotto Nuclear Blast, ndr). Abbiamo avuto occasione di conoscerli due o tre anni fa in tour, e sono una band molto interessante. Tra l'altro anche loro stanno per pubblicare il loro nuovo album, che credo dovrebbe uscire questo mese.

M.: Bene, io ho finito con le domande, c'è nient'altro che vorresti aggiungere?
J.: No ti ringrazio, non credo di avere altro da aggiungere in questo momento.
M.: Allora ti saluto, e ti ringrazio per l'intervista e per la tua disponibilità!
J.: Grazie a te, e buona serata!

Intervista di  Marco Manzi

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