Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Interviste » Domine
Torna indietro

Domine

Line up:

Morby – Voce
Enrico Paoli – Chitarra
Riccardo Paoli – Basso
Riccardo Iacono – Tastiere
Stefano Bovini - Batteria
www.dominetruemetal.com
 

Ecco l’intervista ad Enrico Paoli, chitarrista dei Domine, metal band toscana che ormai può vantare all’attivo ben quattro album.

P- Cominciamo l’intervista: Bene Enrico, puoi iniziare raccontandomi una breve storia della band?
E- Domine è una band che è sulla scena da più di un decennio, anche se tra il 1986 e il 1994 sono stati realizzati quattro demo. Dopo alcuni cambi di line up siamo arrivati a quella che è la formazione attuale. Dopo l’usicta di alcuni album il gruppo comincia a fare alcuni concerti come supporto a band del calibro di Rage e Grave Digger. L’album che consacra la band è sicuramente “Stormbringer Ruler”, all’usicta dell’album seguono numerose apparizioni live tra cui festival del calibro del Gods of Metal, Wacken e Heniken Jamin Festival.

P- Come mai tra tutti i generi di metal avete scelto di suonare proprio “Epic Fantasy”?
E- Innanzitutto credo che i generi esistano solo per poter dar meglio l’idea di ciò che uno va a d ascoltare, mi fa piacere che i Domine vangano “classificati” come power/epic band, anche se noi ci limitiamo a suonare ciò che ci piace. Ci rifacciamo a quei gruppi di cui eravamo fans negli anni ’80 e a quei tempi si parlava solo di Heavy Metal. Quindi direi che i Domine si limitano a suonare Metal.
 

P- Non credi che molti gruppi a forza di rifarsi ad altre band più famose rischino di cadere nel plagio proponendo lavori che sappiano di “già sentito”?
E- Certo, il rischio esiste, tuttavia non si deve generalizzare, se un gruppo ne “copia” un altro e lo fa bene ha il potenziale di offrire un lavoro bello e valido come quello del gruppo a cui si rifà. D’altro canto se la musica è priva di originalità ed è suonata solo per il gusto di farlo è facile che ne escano lavori monotoni e noiosi, anche se dipende anche dai gusti.

P- Parliamo di metallo italiano, una band di casa nostra indubbiamente è meno avvantaggiata rispetto a gruppi di altri paesi, tu che ne dici?
E- Quello che hai appena detto è sicuramente vero anche se in questi ultimi anni le cose stanno certamente migliorando. Alcuni anni fa invece molte band del nostro paese non riuscivano nemmeno a trovare un tecnico che riuscisse, in sede d’incisione, a ricreare suoni Heavy Metal, quindi i malcapitato gruppo che registrava l’album e che magari aveva un ottimo potenziale non riusciva a proporre un prodotto valido dal punto di vista della produzione e la stampa specializzata lo stroncava immediatamente.

P- Veniamo ora al nocciolo della intervista, il vostro nuovo lavoro “Emperor of the Black Runes”…
E- “Emperor of the Black Runes” è il nostro quarto album, si riallaccia al discorso lasciato aperto con “Stormbringer Ruler” ma con qualche elemento innovativo in più, come parti di musica celtica ed acustica, ad esempio “The Forest of Light” è un brano tutto acustico. Il resto dell’album risente delle nostre influenze anni ’80. Passando da brani più heavy a pezzi più epic.
 

P-“The Aquilonia Suite” si rifà alla colonna sonora del film di Conan il BarBaro, che mi dici di questa canzone?
E_ Infatti, “The Aquilonia Suite” è un brano basato sulla saga di Conan Il Barbaro scritta da R.E. Haward, la colonna sonora del film è di un compositore greco Basil Poledauris.
 

P- Pensi che un giorno scriverete un concepì album? Oggi ormai è una specie di moda…
E- Credo che scrivere un concept sia una cosa da non sottovalutare, non come fanno molti gruppi che si limitano a mixare undici brani. Il discorso è ben più complesso e richiede uno sforzo notevole, negli anni ’70 venivano prodotti dei bei concept e venivano chiamate “opere”. Comunque noi per il momento non sentiamo il bisogno di cimentarci in un questa impresa, magari in un prossimo futuro, ma non ora.
 

P- Prima di uscire in Europa il vostro album è uscito in Giappone, che mi sai dire? E secondo te perché in Giappone il metal va così tanto?
E- Devo dire che effettivamente in Giappone il metal va molto, anche se prediligono linee più melodiche quindi una canzone come “The Aquilonia Suite” troverà più difficoltà ad emergere piuttosto che una “The Prince of The Scarlet Robe”. In Giappone malti gruppi hanno registrato dei live di successo, tuttavia devo dire ultimamente anche li cominciano a risentire delle influenze musicali della vicina America, parlo di quelle canzonette da classifica.
 

P-Pensi che un giorno farete un tour in Giappone?
E- Spero di si, il Giappone è sempre stata una tappa interessante per molti gruppi quindi se ci venisse offerta la possibilità…noi siamo già con le valige pronte (ride). E’ anche stimolante confrontarsi con realtà di pubblico diverso da quello con cui si è abituati; se suoni in Italia, Spagna o Grecia troverai un pubblico più coinvolto e partecipe. Mentre se sei in Germania o Svezia ci sarà un pubblico più tranquillo e attento a quello che è il lato musicale del concerto. Ecco credo che in Giappone ci sia una situazione ancora diversa.
 

P-I Domine riescono a mantenersi solo con la loro musica?
E- La realtà dei Domine è quella di una band semi professionale, nel senso che con gli introiti percepiti riusciamo a finanziare l’attività della band. Tuttavia di giorno ciascun membro del gruppo svolge un’altra attività.
 

P- Certo un contratto come quello degli Stratovaius farebbe comodo…
E- (Ride) certamente, ma quelli sono rari casi e dietro c’è un grandissimo lavoro. Comunque mi basta suonare davanti ad un pubblico come quello dell’Heinken Jamin’ Festival per essere ripagato di tutto il lavoro, quelle sono grandi soddisfazioni.
 

P- Che ne pensi della musica scaricata da Internet?
E- Se mi avessi fatto questa domanda uno e meglio due anni fa ti avrei risposto che non era poi male come cosa. Ora invece mi sono fatto un’idea totalmente diversa e la cosa non mi va più tanto a genio dato che chi ci perde sono i gruppi piccoli che non riescono più nemmeno a vendere le loro 1000 copie per pagarsi la sala incisioni. Alle grosse band non interessa più di tanto e anche se ci perdono qualche copia (anche se si dimezzassero le loro vendite) gli rimarrebbero comunque delle ingenti entrate. Di questo passo rimarranno solo i soliti gruppi ultra famosi che fanno sempre la solita musica scontata però gli permette di vendere qualche milione di copie. Se la gente invece di scaricare selvaggiamente album si scaricasse solo qualche canzone per sentire se l’album merita la spesa ecco, in questo caso sarei d’accordo.
 

P-Secondo te perché l’Heavy Metal non è considerato dalle case discografiche come invece altri generi musicali?
E- Secondo me non è così, il fatto è che il metal è un genere più impegnativo che richiede un ascolto più attento non è come le canzonette del cazzo della Britney Spears di turno che vanno di moda un paio di mesi e che poi cadono nel dimenticatoio. E’ quindi normale che un pubblico particolarmente attento si dedichi ad un genere di nicchia.
 

P- Bene ti ringrazio per la disponibilità a presto e auguri per il nuovo album!!!
E- Grazie anche a te ciao.
 

Intervista di  Paolo Manzi

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com