Siamo al release party, più party che release, per l’uscita del nuovo disco targato Longobardeath. La band tra poco salirà sul palco con una set list rinnovata pronta a dar spettacolo in una sorta di prova / consacrazione di quello che è una delle uscite più importanti per la scena italiana in questo 2008.
Ecco quanto ci rivela nel backstage il frontman, o meglio Ul frontman detto anche Ul Mik…
(Paolo)E allora dimmi Mik, quali sono le tue impressioni sul nuovo disco?
(Ul Mik) Il nuovo disco penso che faccia molta impressione è un film horror a parte le p*******e, dopo censuri te le parolacce, devo dire che pur non avendo una hit come invece “Polenta Violenta”, lo ritengo superiore. Nonostante infatti l’alcolismo, che è sempre di casa, è un lavoro più maturo e favorisce un recupero della tradizione portata avanti in una maniera più curata rispetto a prima. Le canzoni scorrono di più restando più facilmente in testa, insomma le solite cose che facciam noi però vedi che completiamo l’opera… perché con una buona polenta ci devi attaccare subito un bel Bonarda… bastarda …. Esatto bastarda!
E perché “bastarda”?
Noi associamo sempre un bel aggettivo che porta ad un collegamento al metal a questi sostantivi tipici delle pietanze delle nostre zone. Vale a dire, con una certa energia ed irruenza la tradizione noi la portiamo avanti… “Chi l’è dur” dice anche di più perché se anche i Metallica m’han fatto “Chi l’è mol” (Vale a dire Kill’ em All) noi gli diciamo che “chi l’è dur”.
Con l’uscita due anni fa di “Polenta Violenta” avete conquistato parecchi consensi raggiungendo un buon grado di notorietà, la scelta di cantare in dialetto si è rivelata un ostacolo o via ha invece aiutato?
Direi che è stata una pietra miliare ed un fiore all’occhiello, perché ritengo che i nostri pezzi non siano scontati, però alla fine musicalmente non abbiamo inventato un bel cazzo di niente. A me piace suonare del buon hard rock e cerco di metterci dentro anche della personalità per quanto riguarda i pezzi, prediligo delle strutture abbastanza easy listening.
Ma penso comunque che la nostra punta di diamante siano i testi, dove cerco di dare, se possibile, una certa genialità nella storia, poi però questo me lo deve dire la gente perché non son mica io che devo dire se “l’è na genialada o na cagada”…e comunque cercando di dare questa “lombardità” nel testo e qualche spunto che può venire dall’estero gli dai la tua impronta e trasponi una realtà universale adattandola alla nostra zona.
Una “lombardità” diciamo quindi che si esporta…
Secondo me si, visto che mi hanno rotto i cosiddetti per una vita con canzoni in inglese, tedesco e “tudi i putanti”, permetti che crei un po’ di difficoltà anch’io a tutta la gente che viene fuori dall’Italia, per quanto riguarda gli inglesi io gli dico: ”vadavia il cù Will Never Die!” con tutto il rispetto perché comunque apprezzo tutte le loro situazioni musicali. Però per una volta, rendiamo il favore, gli metto li il dialett e sem a post, fa balà l’öcch.
Tornando al disco, c’è qualche brano che ti senti di segnalare o a cui sei particolarmente legato?
Allora la titletrack mi piace perché anziché dover star lì a scrivere tutti i ringraziamenti nel booklet, va bhé l’ho fatto comunque, però oltre a quelli ho detto, cerco di buttar dentro tutti i fan che ho in una canzone e gli special tank, thanks, se no poi abbiamo i carri armati al posto dei ringraziamenti, gli e li sparo a tutta questa gente qui. Quindi la canzone “Bonarda Bastarda” è un tributo a tutti gli amici che ci hanno seguito in questi ultimi due anni e, se ci fosse stata la possibilità di fare venti minuti di canzone ci buttavo dentro “anca pù sé gent”.
Mi piace anche la reinterpretazione che ho dato di “You spin me Round” dei Dead or Alive che adesso non suona più tanto dance ma è decisamente più alla Motorhead per intenderci.
Lui aveva il problema di dire “mi fai girare come un disco ecc…” e io invece ho fatto una versione dedicata ai matrimoni di lunga durata perché ce ne sono certi che funziona non bene, la maggior parte è tutto un “Te me fe girar i ball” io faccio girare la ruota del carro, quello la il disco e ci siamo scambiati il favore.
Questo disco è uscito in varie edizioni, vedi Sacch de Picc…
… in attesa di alcuni accordi per la distribuzione su larga scala, anzi facciamo su una scala normale, abbiamo iniziato a presentare il disco in vista del Natale ormai prossimo, per la salute di tutti gli alcolisti che volevano il “sacco” sotto l’albero di natale come regalo.
E’ venuta l’idea di fare la prima edizione limitata di “Bonarda Bastarda”, con il singolo che non sarà disponibile in commercio se non durante i nostri concerti e tramite il nostro sito internet che è un singolo dedicato alla squadra di calcio locale, che è stata pure in serie A, la Pro Patria Busto Arsizio e non mi andava di includere la canzone direttamente sul full lenght.
L’edizione limitatissima è per tutti gli amici che fanno un ragionamento intelligente, vale a dire, mi ho semper avù un occhio di riguardo per tutta la gente mantenendo prezzi popolari, quindi visto che chi prende il cd di solito prende anche la maglietta e altri souvenir, perché non mettere tutto insieme in un bel sacco ad un prezzo conveniente così son tutti contenti.
Il Sacch de Picc contiene il disco, il singolo, la maglietta, la toppa, l’adesivo, il sacco con tanto di stampa e la spilletta, meglio di così non si poteva fare!
Hai mai pensato ad un Ul Mik versione action figure sulla falsa riga dei pupazzi dei Kiss?
Vedremo quando sarà giunta la mia fine qualcuno mi fa il requiem… una bella statua dell’alcolismo…
Visto tutto questo parlare di alcool, che ne pensi del problema alcol e guida?
Io consiglierei di far guidare uno e gli altri quattro bevono, poi però quando questo torna a casa bisogna lasciargli almeno quatto bottiglie di vino come compenso per una serata andata a p*****e. L’importante è moderare, a favore dell’alcolismo sul vecchio “Polenta Violenta” facciamo una bella campagna anti droga. Però chi guida deve andar piano e bere poco...
Bene, abbiamo parlato del disco, questa è la serata di presentazione, il release party, ci dobbiamo aspettare qualche sorpresa o qualcosa di particolare?
Probabilmente tante belle cose però al momento ho un vuoto di memoria sarà questo coso che sto bevendo, (a questo punto Ul Mik inizia a raccontarci la composizione del cocktail che ha improvvisato e sta bevendo dall’inizio dell’intervista) quindi penso che farò una presentazione così a braccio.
Abbiamo la scaletta rinnovata, anche perché era ora di togliere qualche pezzo.
Comunque spero in una buona affluenza, ma vedo che già adesso che siamo ad inizio serata c’è già un po’ di gente, comunque più gente c’è, più ci divertiamo e più le coglionate sgorgano a fiumi.
Quindi ci troveremo una scaletta che comprende pezzi nuovi ma anche qualche vecchia hit?
Esatto, abbiamo comunque lasciato più spazio a pezzi nuovi e semi nuovi, dico semi perché alcuni di questi che si trovano sul disco già li proponevamo dal vivo da qualche tempo.
Quelli già editi su cd sono stati ribilanciati, qualcuno dimesso e abbiamo preparato dei medley in modo da concentrare di più il concerto su quello che è l’attuale futuro.
L’autoironia è alla base dei vostri testi, delle vostre canzoni e dei vostri show…
…ironia, non demenzialità, preferisco chiamarla goliardia, perché se no passiamo per una band di coglioni e alla fine, siamo si un po’ tutti ciglioni, però cerchiamo di dare comunque un messaggio con un fondo di logica. Non seguiamo una linea tipo pagliacci ma una comicità più riflessiva, cabaret alla milanese, tutti amici con semplicità però senza passare appunto per pagliacci.
A parte “Polenta Violenta” e “Bonarda Bastarda” cosa ascolta Ul Mik a casa, in macchina o nel tempo libero?
Ma sai che mi sono stufato di sentirli? Dopo 3 mesi che li ascolti tutti i giorni in studio devono passare almeno 6 mesi prima che li riprenda in mano.
Tornando agli ascolti, venendo qui stavo ascoltando il primo lavoro dei Bathory, tutti sanno che ho a lungo militato in band estreme e ne vado fiero. Di cui i Vexed che è la mia band black / thrash, adesso ho preso però una pausa perché l’impegno con i Longobardeath mi porta via tutto il tempo libero, dato che mi tocca andar a laurà, e poi perché devo riformulare la mia ottica di vedere il metal estremo.
Tornando alla domanda i miei ascolti vanno dal thrash teutonico con ovviamente la triade Kreator, Destruction, Sodom poi Venom, Motorhead e ci buttiam dentro anche gli Slayer… anche se quel che è arrivato dopo “Season in the Abyss” non mi prende un gran ché.
Per essere invece più in linea con quel che presento con i Longobardeath direi AC/DC, WASP e gli Iron Maiden che ci stanno sempre bene.
Dei Maiden sono tra i più tolleranti mi fermo a “No Prayer for the Dying” incluso… “Fear of the Dark” a esser più oggettivi ci potrebbe star dentro ma personalmente mi fermo a NPFTD.
Ci sarà qualche ospite sul disco?
Si, un casino, calcola che il disco è una festa, partiamo dal libero cittadino, purché alcolizzato, a chiunque magari voglia prestare presenza di livello alto e riconosciuto. Io sono orgoglioso di avere Nanni Svampa sul disco, per me è quasi una consacrazione di quanto ho fatto fino ad ora. Il Nanni ha partecipato all’opera in una modalità adeguata a quella che è la nostra proposta, ovviamente lui tratta di tradizione milanese e noi la proponiamo in una modalità un tantino più estrema secondo il suo punto di vista. Poi abbiamo Pino Scotto che, avendo origini napoletane, ha duettato con Nanni Svampa sulla canzone tradizionale “Vita Straca” dove lui fa appunto la parte del napoletano e il Nanni invece si occupa della parte tradizionale come si propone in osteria. Andy Panigale ha partecipato, gli auguro un ritorno con i Bulldozer, ha fatto l’assolo su “Fa balà l’occ”.
Sono riuscito ad avere anche la presenza del cantante dei Sabbat giapponesi (Gezol) il quale ha cantato in dialetto milanese, con una discreta resa a livello di pronuncia, i cori sempre di “Fa Balà L’occ”, diciamo che un bel “Vadavia il cu will never die” in dialetto milanese con cadenza giapponese ci stava.
C’è poi l’Alessandro Bissa, batterista dei Vision Divine, che ha fatto una parte anche lui e poi i nostri inseparabili compagni di guerra, Gli Atroci.
Infine ha partecipato un po’ tutta la scena di Busto vedi Hyades, Dust in Eyes e Vexed, qui mi fermo con la lista se no non finisco qui.
Il problema è che in sala siamo sempre bevuti, ne consegue che poi bisogna chiedere aiuto a che è ancora in grado di suonare.
Date in programma?
Abbiamo una quindicina di date che toccheranno le principali province lombarde, stiamo curando anche qualcosa oltre al discorso nord Italia. Stiamo pianificando qualcosa per il sud e tempo fa siamo stati anche in Germania, magari vediamo se riusciamo a replicare.
La gente non capiva una mazza di quel che dicevamo ma si divertivano lo stesso…basta fa casot.
Tra poco sarete sul palco, vedo che sei molto emozionato (tono sarcastico)…
Questa per me è una liberazione perché una volta che ho focalizzato nel mio cervello che dovevo mettere a posto tutte ste cose per arrivare al risultato di sta sera, vale a dire cd in vendita e concerto da fare, diciamo che i miei stati d’ansia con conati di vomito e stress li ho già passati nei mesi addietro. Guarda ora io sono un pascià, sono un uomo libero dal 17 di novembre, cioè quando è uscito il disco.
Ricordiamo ai lettori come possono fare per acquistare Bonarda Bastarda?
Consiglio di contattarci direttamente tramite il sito ufficiale www.longobardeath.it o sul myspace, www.myspace.com/longobardeath oppure si può scrivere direttamente a info[at]angermusic.it che ricordiamo essere la tua etichetta, già infatti qui siccome vige la regola che non mi ha mai cagato nessuno, l’unica cosa di cui non ci occupiamo direttamente è la distribuzione e parte della promozione del booking.
Per concludere che altro dire…mi e lù al sem in du, quatru ciap al fan do cù, al lé inutil sta chi a cumbat e studiate la matematica!
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.