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Kenòs

A livello musicale i nostri Kenòs stanno crescendo sempre di più, ne è la prova la loro ultima fatica intitolata "X-Torsion", album maturo e variegato in quanto dotato di composizioni decisamente visionarie. Facciamo il punto di questa e altre situazioni prevalentemente riguardanti la scena italiana con Marcello Fachin, bassista della band lombarda che si dimostra molto disponibile e deciso a togliersi qualche sassolino dalle scarpe.


Ciao Cello, benvenuto su Holymetal! vi faccio inanzitutto i complimenti per il vostro nuovo "X-Torsion", un disco intenso, compatto e aperto dal punto di vista musicale. Vuoi farci una panoramica generale?

Ciao! Grazie dei complimenti...se non avessi la barba, in questo momento potrei benissimo assomigliare a un cartone animato manga in preda all’eccitazione più evidente! Difficile fare una panoramica generale di un disco concepito in tre anni, questo album racchiude l’essenza di trentasei mesi di vita vissuta minuto dopo minuto… tutti si sono chiesti come mai la nostra musica, pur fondando le proprie radici nel metal estremo, sia così variegata ed eclettica…bene, il motivo è il semplice fatto che ogni brano composto dai KENOS viene concepito e sviluppato come se fosse il primo e ultimo brano della band, non ci siamo mai guardati indietro e mai ci guarderemo avanti, passato e futuro sono troppo incerti nella vita di noi mortali…

In particolar modo mi hanno colpito "I Remember" e "Erocktika", due composizioni molto evocative e con una forte carica epica, soprattutto la seconda. Immagino che vi abbiano soddisfatto parecchio

Direi proprio di sì…siamo molo legati, ognuno per i suoi buoni motivi, a questi due brani…

Passiamo alla copertina che a mio avviso ben si sposa con la musica del disco, ha qualche legame con il suo ambiguo titolo?

Non propriamente con il titolo, ma con la nostra musica… ti rimando alla copertina del nostro primo album “Intersection”…non noti elementi in comune? Ti lascio con questo giochetto da “Settimana Enigmistica” nella testa…

Quali sono le band che vi hanno influenzato maggiormente nel vostro percorso musicale?

La musica viene da dentro, non dalle orecchie.

So che questa domanda vi è gia stata fatta più di una volta. Vuoi spiegarci una volta per tutte perchè dopo le dichiarazioni di non suonare più dal vivo in Italia avete aggiunto delle date? ho letto tristi commenti sulla rete di accuse nei vostri confronti, è forse ora di zittire chi parla senza sapere.

Ahaha!! Dunque, qualcuno di questi commenti l’ho letto anch’io ti dirò… penso sia decisamente il caso di ribadire il concetto in maniera più “maccheronica”, non vorrei che qualche buon tempone assopito nel suo chiodo rivestito di toppe non riesca più a prendere sonno per l’incomprensione… Dunque, la situazione dal punto di vista live nel nostro Paese è disgustosa, punto. Che si tratti di metal, rock, house o folk fa schifo. Il trend del momento non prevede più le esibizioni dal vivo, si preferiscono le registrazioni su youtube o su blu-ray…(se poi di YouPorn si parla meglio ancora immagino…). Con questo non voglio asserire che la gente non ami grossi eventi come il Pork of Metal o il Festival della Birra e della Marmellata. Ai concerti ci si va per lo stesso motivo per cui vent’anni fa si andava nella discoteca rock di fiducia la domenica pomeriggio; se aggiungiamo che ai concerti metal underground la presenza di fighe è sempre più ridotta, abbiamo scoperto l’acqua calda! Quindi meglio stare a casa propria e lasciare stupidi commenti sui blogs o sulle webzines. Questo triste andazzo i locali e le agenzie l’avevano annusato anni luce prima di noi che lo abbiamo inventato, sottraendo poco a poco investimenti, passione e vitalità alla scena. Pochi investimenti soprattutto; quindi dapprima band meno pretenziose sui palchi di mezza Italia, poi solo band locali, questo per il discorso “se suonano loro ci riempiono il locale di amici, tanto con una birra e un panino hanno anche la possibilità di far conoscere la propria musica…”. Tutto ciò, negli anni, è arrivato a distruggere l’economia degli artisti che proprio dei cachet facevano la loro benzina, visto che di vendite non se ne parla da oltre dieci anni. Noi siamo una di quelle. Un’altra sottigliezza sta nel fatto che il 99% dei metal/rockettari italici attualmente è in forze in qualche band e la maggior parte delle volte si tratta della band migliore del mondo…solo la più incompresa ahimè! Quindi immaginati che voglia matta ci sia di giudicare piuttosto che apprezzare. Potrei aggiungere altre decine di motivi diversi a spiegazione del metal malessere, sono oramai venti anni che ci bazzico e qualcosa a lungo andare l’ho imparata a mie spese. La nostra scelta di suonare maggiormente (non UNICAMENTE, sia chiaro!) all’estero è dettata dal solo fatto che noi all’estero siamo un band straniera, per di più abbastanza apprezzata in alcuni paesi (anche all’estero sono piuttosto esterofili, che crede la gente???) e quindi ci pagano e ci danno la possibilità di girare il mondo solo grazie alla nostra musica. Spero di aver rassicurato molti e di aver definitivamente scazzato tanti.

Ecco a proposito di estero, ho visto che state programmando un tour promozionale nell’est Europa, trovo assurdo che una band cosi valida trovi spazio così lontano da casa mentre in Italia ci si trova con le mani legate. Vuoi speigarci la differenza tra queste due realtà?

Come ti dicevo prima, noi Kenos in alcuni paesi siamo piuttosto conosciuti e apprezzati. Mi ricordo una piacevole serata trascorsa in compagnia di Jesper degli In Flames venuto in un locale di Stoccolma ad assistere a una nostra esibizione anni fa…In Italia siamo una band come tante altre, con la differenza che stiamo sulle palle a molti promoter sparsi per lo stivale, quindi pochi concerti (ma di qualità) e pochissime apparizioni nei festival estivi. Sarà la nostra esuberanza o la nostra scarsa attitudine ad accontentarci del rispetto che non va giù a molti, ma con questo non mi sentirei mai di accusare una scena nazionale e chi in essa ci sguazza…sono molto democratico, e da solo, non posso che rappresentare la minoranza.

Rimanendo in argomento ti chiedo di farmi una panoramica sulla scena italiana e se vuoi consiglia ai nostri lettori qualche band valida

Se vogliamo parlare di scena musicale, allora il discorso cambia radicalmente. Non ho mai sentito band così valide e produttive come in questi anni… se raffronto i miei gruppi di riferimento dei primi anni 90’ con le band di adesso, parlando escusivamente di scena Italiana, mi chiedo cosa cavolo avessi nella testa in quel periodo… penso possa bastarti come risposta. E’ un po’ come chiedere a una persona se preferirebbe come regalo dei 18anni una cinquecento dei primi anni 60’ o una golf tdi del 2010. E’ vero che la cinquecento è stata una delle prime utilitarie di consumo in Italia, ma non vuol dire che l’unica vera macchina definibile “autovettura di rara qualità” possa essere considerata quella al giorno d’oggi… neanche mio nonno, se fosse ancora vivo, direbbe una cazzata del genere. Noi giovincelli invece sembrerebbe proprio che quella stupida filosofia la si abbracci a occhi chiusi…contenti noi…

Domanda di rito, cosa ne pensi del download illegale e dell’uso di massa dei social network?

Uccide, ma sviluppa esponenzialmente.

A fronte di questo, quanto è difficile per una band come i Kenòs arrivare alla pubblicazione e alla distribuzione di un nuovo album? la My Kingdom ha fatto un ottimo lavoro...

Non è difficile, fa parte del gioco oramai… su My Kingdom ti do pienamente ragione, sta facendo un lavoro davvero lodevole.

Tornando all’album, oltre al vostro stile oramai ben marcato ho potuto osservare molti richiami sia alla musica atmosferica che al metal più moderno, siete molto aperti musicalmente...

Puoi dirlo forte! L’apertura alla musica nel senso più ampio è alla base del nostro sound.

Quanto occupano i Kenòs nelle vostre vite?

Molto, a volte addirittura troppo.

Ok Cello è tutto, grazie per il tempo dedicatoci e ancora complimenti per il vostro nuovo "X-Torsion". A te lo spazio in chiusura...

Grazie a te e a tutti i lettori di Holymetal! Ci si vedrà on-stage a Sondrio spero… Ciao!

Intervista di  Thomas Ciapponi