Dopo due dischi poco considerati dai media e 10 anni di militanza nell’underground, sembra che questa volta gli svedesi Avatar abbiano fatto il colpaccio: il loro nuovo self tiltled album, licenziato dalla major Sony, sta ricevendo degli ottimi riscontri sia di pubblico che di critica.
Noi abbiamo raggiunto il disponibile cantante Johannes Eckerström per scoprire qualcosa di più sulla melodic death band che sta riuscendo oggi, dopo una notevole gavetta, a far parlare (mooolto bene!) di se!
Manuel: Ciao Johannes, come va? Ho appena terminato l’ascolto del vostro omonimo ultimo disco… ottimo lavoro!
Puoi raccontare ai nostri lettori qualcosa in merito al processo di songwriting e le differenze tra “Avatar” e i vostri precedenti lavori?
Johannes: Ci sono enormi differenze da molti punti di vista. Tutto è cominciato nella primavera/estate del 2008, quando abbiamo iniziato a mettere insieme il materiale per l’abum nuovo, come avevamo sempre fatto fino ad allora: pochi di noi scrivevano le canzoni autonomamente e poi le presentavano al gruppo. Ci siamo accorti che questa volta questo processo non ci ha ispirato come sempre, e così abbiamo capito che dovevamo cambiare del tutto l’approccio al songwriting per evolverci e migliorare così come volevamo.
A capodanno del 2009 ci siamo recati in studio, ricominciando da capo e seriamente il progetto. Essenzialmente abbiamo cestinato circa il 99% del materiale che avevamo già in mano e ci siamo rimessi a tavolino. Siamo rimasti confinati in studio praticamente senza nemmeno una pausa fino alla registrazione, avvenuta in estate, e voilà! Il nuovo Avatar era nato, più forte che mai!
M.: Ascoltando con attenzione “Avatar” ho notato come le vostre influenze spazino da gruppi appartenenti all’ondata swedish death metal fino ad arrivare al classico heavy metal ed un certo modern rock: sembra proprio che all’interno della band convivano due differenti anime, una legata al metal e la seconda più rock based. Cosa pensi di questa impressione?
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J.: Figo, amico! Questo è proprio quello che volevamo ottenere. Siamo tornati alle nostre radici sia di gruppo che a livello individuale, riscoprendo molte cose che non ci eravamo accorti di portare dentro di noi. L’elemento rock and roll, specialmente, è stato una vera rivelazione per noi. Non ce ne eravamo ricordati fino ad ora.
M.: In merito al vostro quantomeno particolare monicker...per quale motivo l’avete scelto? Esiste una filosofia precisa dietro al nome Avatar?
J.: Il nome Avatar originariamente indica un dio che si manifesta sulla terra sotto forma di un essere umano o di un animale. Questo per noi significa realizzare pienamente il proprio potenziale e usare quello che si ha dentro di sè. Questa è la base di tutto ciò che facciamo, ma la cosa più importante che vogliamo regalare alla gente ora è del gran metal spaccaculo (Letterale: “Kick ass Metal” NdM.). Siamo degli intrattenitori.
M.: Puoi nominare le tue tre band preferite di tutti i tempi e e le tre che consideri più innovative degli ultimi anni? Puoi motivare la tua scelta?
J.: Cavolo, ci proverò...
The Beatles, Blind Guardian and Black Sabbath ... penso siano questi i gruppi che hanno avuto l’influenza maggiore sui miei gusti musicali, ma ne potrei menzionare ancora un milione.
È impossibile riuscire a nominarti tre gruppi di recente nascita che potrei indicarti allo stesso livello di importanza, ma tre gruppi o artisti che mi hanno molto trascinato negli ultimi anni potrebbero essere i Daft Punk, Robyn e Opeth. Sono già in giro da molto più di cinque anni, ma devo dire che loro davvero hanno lasciato un’impronta nella mia vita.
M.: Cosa ci puoi raccontare della vita on the road? Riuscite a trovare l’ispirazione per scrivere nuovi pezzi mentre siete in giro per il Mondo?
J.: Sì e no. Le nostre canzoni migliori vengono concepite solo raramente quando suoniamo live, ma le esperienze che vivi durante i viaggi e l’ispirazione e le idee che assorbi dalle altre band con cui suoni ti seguono fino a casa e in studio.
M.: Avete in programma un tour in Italia o altri concerti quest’estate in Europa?
J.: Speriamo di parteciparvi minacciando di morte i nostri agenti. Stiamo facendo di tutto!
M.: Navigando in rete mi sono imbattuto in un vostro fan club italiano! Avete dei contatti diretti con il fanclub?
J.: Sì, abbiamo dei contatti con loro e li amiamo. L’Italia è stata ottima verso di noi e speriamo di ritornare il più presto possibile. La gente è stata davvero incoraggiante e ...
M.: Ok Johannes, l’intervista è finita!!!Vuoi lasciare un messaggio ai vostri fan italiani? Grazie e aa presto!
J.: Solamente questo: controllate www.myspace.com/avataronline per le canzoni, www.avatar.net. per le notizie e www.youtube.com/avatartube per divertirvi! Ci mancate molto, a presto, bastardi schifosi! Ciao!
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.