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A Buried Existence

Line up:

Gianluca Molè - Guitars
Marko Veraldi - Vocals
Tat0 - Bass
Alessandro Vinci - Drums
www.myspace.com/aburiedexistence
 

Ciao ragazzi benvenuti su Holymetal.com! Avete debuttato da poco con il vostro "The Dying Breed", primo grande passo di un progetto che vede coinvolti quattro amici provenienti da diverse realtà consolidate del metal meridionale. Com’è nata l’idea di fondare gli A Buried Existence?

GLK: l’idea nasce qualche annetto fà subito dopo la pubblicazione di Filthy Planet dei Glacial Fear, ci samo ritrovati nel mio studio con un pò di amici e si è materializzata l’esigenza di metter su una nuova band con una visione molto particolare , di ispirazione quasi cinematografica (sono di più i film che mi hanno ispirato che le band in senso stretto) e che miscelasse l’hardcore da cui sicuramente provengo con i chitarroni del death ...in questo ho trovato un’ottima sponda nei musicisti che poi hanno composto la line up defintiva

Ecco parliamo delle vostre influenze, che vanno dall’hardcore al death piuttosto che al groove più selvaggio, segno che comunque l’apporto di ogni singolo componente influisce sul risultato finale?

GLK: le influenze possono essere le più svariate , ad ogni modo il risultato finale che a noi interessa raggiungere è l’atmosfera , quando si crea quella il pezzo è pronto!
personalmente ho sempre seguito l’undeground dai tempi di band come Cryptic Slaughter, Gammacide , Ludichrist ecc e nonostante ci siano come ovvio gli ascolti più mainstream , le mie orecchie sono perennemente alla ricerca di qualcosa di weird, a cavallo diciamo !


Nell’album avete inserito anche tutte le tracce del vostro EP "Ferocity", in perfetta sintonia con le vostre nuove composizioni. Volevate dare ai pezzi una vistosità più amplia?

GLK: il suono era cambiato , l’esecuzione live ha reso necessario rivedere tutte le basi perchè con l’innesto del drummer Alessandro Vinci le composizioni hanno assunto un nuovo aspetto e dopotutto meritavano di essere inserite nell’album

Siete tecnici ma sintetici. Brutali ma atmosferici. Come definireste la vostra proposta?

GLK: E’ sempre stata la cosa più difficile definire la propria proposta , infatti in genere tendiamo a chiedere aiuto ad alcuni amici quando realizziamo qualche flyer proprio perchè ci viene difficile autodefinirci. La scelta di coverizzare "UNITE" è emblematica da questo punto di vista , nel nostro piccolo è la nostra visione della vita , senza steccati

TAT0: io credo che definire una proposta equivale automaticamente, volenti o nolenti, a racchiuderla dentro canoni e schemi prestabiliti che indirizzano l’ ascolto da parte di alcuni a discapito di altri, quando questa “restrizione” te la affibbiano già è in qualche modo un peso se vogliamo, ma capisco bene che è necessario ai fini di eventuali ricerche di settore, però darsela da se diventa davvero oltre che difficile anche autolesionista ... certamente ci racchiudiamo nei canoni del metal estremo, ma non in ulteriori sotto generi di un genere già ghettizzato di per se


In tutto l’album, e in particolare in alcune tracce, gli echi dei Sepultura che furono si sentono in maniera netta. Pensate di rimanere fedeli a queste influenze in futuro o ritaglierete man mano un disegno tutto vostro?

GLK: Se per te ci sono echi Sepu va benissimo , onorati di tutto , ma non sono sicuramente tra le nostre influenze principali se vogliamo dire così! cerchiamo di filtrare tutti quelli che possono essere i gusti musicali di ciascuno, tra chi ascolta thrash bay area oriented , chi brutal a manetta a chi hardcore ecc... il disegno spero si stia tracciando già da ora!

Abbiamo apprezzato molto i vostri testi impegnati nel sociale, particolarità trasmessa dalla parte hardcore del vostro background. Quant’è importante per voi parlare di questo tipo di tematiche al giorno d’oggi?

Marko: Sarò sicuramente ripetitivo nel rispondere a questo tipo di domanda ma credo sia importante per una band che suona il nostro genere di musica affrontare tematiche “reali” rivolte ad una situazione sociale che ci riguarda da vicino. Personalmente parlando se proprio devo dirla tutta è fondamentale per me trattare questo genere di tematiche affinché il mio approccio vocale alla musica o ai live stessi sia carico nella giusta maniera di rabbia.

Venite dalla Calabria, terra non particolarmente adatta per chi voglia iniziare a suonare una cosidetta musica "alternativa". Come vivete la vostra passione da musicisti? Avete delle difficoltà a proporvi?

GLK: Hai ragione , la Calabria è un posto da sempre non particolarmente "adatto" a certe scelte di vita , è da sempre un posto di gioe e dolori, ma nonostante questo c’è sempre stata una scena viva di muscisti che sanno il fatto loro , e negli ultimi anni la crescita di band anche dal punto di vista qualitativo ha assunto dimensioni che spingono all’ottimismo! La nostra passione c’è la viviamo al meglio dividendoci tra chi lavora , chi studia (anche fuori dalla Calabria , come sempre!) e cercando di organizzare al meglio gli impegni live , ostinati come sempre!

Marko:Il punto è sempre il solito ,piangersi addosso o rimboccarsi le maniche per creare qualcosa nonostante le difficoltà imposte da una posizione geografica non ottimale.Noi optiamo da sempre per la seconda opzione e nonostante tutto riusciamo a portare avanti e coltivare la nostra passione,con un po’ di sacrifici e sbattimenti sicuramente specialmente quando si tratta di viaggiare per suonare in giro ma in fin dei conti quando c’è la passione di mezzo nulla pesa più di tanto.

TAT0: il fatto di venire dalla Calabria paradossalmente è forse anche una spinta in più per gridare sempre più forte ed in musica tutto il disagio che viviamo in ogni aspetto della vita quotidiana ... di gruppi “impegnati” se ne sentono tantissimi, ed anche bravi, molto bravi, ma la rabbia sincera non sempre la si riesce a percepire ...


Vagando per internet non è raro imbattersi in commenti contro le organizzazioni dei concerti grossi, tutti prevalentemente al nord e ben pochi al sud e al centro. Come vi ponete di fronte a questa cosa?

GLK: Chi si lamenta può anche aver ragione , ma non darei la colpa completamente alle organizzazioni dei concerti grossi , bisognerebbe anche cercare di capire se al sud ci sono impresari affidabili , gente che invece di commentare sui forum va a i concerti (il Sikelian Hell dello scorso anno è una testimonianza fedele)...al sud negli ultimi anni sono venuti Cannibal Corpse, Exodus, Impaled Nazarene , Mayhem, Brutal Truth, Napalm death, per citarne alcuni , ok lamentiamoci però poi andiamo ai concerti eh?!

TAT0: d’ accordissimo con Glk, troppa gente si lamenta del fatto che in giro non ci sta nulla per poi rimanere a casa quando arriva il momento di andare a divertirsi ... al sud le occasioni le abbiamo avute, tutte andate malissimo, è chiaro che chi di dovere non investe più o ci pensa dieci volte prima di farlo ... il fatto è che ognuno vorrebbe i concerti “ad personam”, ma questo non solo al sud intendiamoci, ognuno ha sempre da ridire o sul gruppo o sull ‘organizzazione o sulla location ecc ecc, si è passati dall’ essere appassionati ascoltatori ad opinionisti da italia sul due ...


Sappiamo che dalle vostre parti, comunque sia, vi date molto da fare in sede live. Avete intenzioni di promuovere adeguatamente il vostro disco? C’è la possibilità di vedervi più a nord?

GLK: Certo l’intenzione è di promuovere il disco con delle date live che vorremmo pianficare per Ottobre da Lampedusa a Ventimiglia ! faremo il possibile per suonare da tutte le parti , la dimensione live è quella giusta per noi e ci stiamo preparando per un concentrato di adrenalina...ovviamente !

Possiamo considerare gli A Buried Existence come una vera e propria band o le vostre pubblicazioni saranno rare come quelle di tanti altri supergruppi?

GLK: certo che siamo veri e propri , in carne ed ossa!!! ti assicuro che non stiamo con le mani in mano e stiamo già pensando a dei nuovi brani che prenderanno forma entro l’estate, la macchina è in movimento costante.

Ultimamente stiamo assistendo a un vero e proprio fuggi fuggi di musicisti dalle loro band principali. Quanto sono importanti in un gruppo i rapporti d’amicizia e la condivizisione dell’idea di un certo modo di fare musica?

GLK: alla base di ogni buon rapporto tra muscisti , ci deve essere condivisione dell’idea di fondo che contraddistingue una band, il rapporto di amicizia aggiunge quella coesione in più che spinge il gruppo ad andare avanti e superare le mille difficoltà che sempre si incontrano ...in questo senso assistiamo passivi al fuggi fuggi!

Siamo in chiusura. Vi lasciamo queste ultime righe per dire quello volete ai nostri lettori. Noi vi facciamo i complimenti per "The Dying Breed" e ci auguriamo di avervi ancora sulle nostre pagine in futuro.

GLK: un grosso ringraziamento per la recensione e per la bella chiacchierata, mi auguro che i lettori siano interessati ad ascoltare l’album li invito a visitare il nostro www.myspace.com/aburiedexistence e ci vediamo presto LIVE!

Intervista di  Thomas Ciapponi

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