Forti di un nuovo album “Hard as Iron” che ha riscosso un buon successo gli Heimdall si candidano come una delle band più interessanti del panorama metal della nostra penisola.
A pochi mesi dalla sua pubblicazione il chitarrista e fondatore della band
Fabio Calluori ci presenta la loro ultima fatica e ci
accompagna nel mondo degli Heimdall.
Paolo:- Mi riassumeresti la storia della Band? Il perché delle vostre scelte stilistiche?
Fabio:
Ho fondato gli Heimdall con mio fratello Nicola (ex drummer della band) dieci anni fa, nel 94, per suonare la musica che amo. Il nostro quarto ed ultimo cd “Hard as Iron” è stato pubblicato poco prima di questa estate, dopo i precedenti “Lord of the Sky” (98), “The Temple of Theil” (99) - usciti per la Elevate Records - e “The Almighty” (02) uscito, come l’ultimo, per la Scarlet Records. Per quanto riguarda il nostro stile devo dire che ogni cd degli Heimdall ha delle proprie caratteristiche, rispecchiando il preciso momento della sua realizzazione. Ecco perché i nostri album, pur conservando dei punti comuni come la fusione tra metal ed atmosfere epiche ed orchestrali, presentano delle sfaccettature diverse. “Hard as Iron” ha, ad esempio, un’attitudine più aggressiva rispetto al precedente e rispecchia la necessità di scrivere qualcosa di più potente ed heavy. È stato un processo spontaneo, dovuto probabilmente anche alle diverse difficoltà che abbiamo dovuto affrontare fino alla pubblicazione di “The Almighty”, come il cambio del cantante, della label e del batterista. Se con il precedente cd – che ho sempre considerato una sorta di rinascita per la band dopo un periodo di difficoltà - abbiamo ritrovato un certo equilibrio, con “Hard as Iron” lo abbiamo consolidato e rafforzato e per questi motivi, probabilmente, i nuovi pezzi risultano essere molto incisivi, compatti ed aggressivi.
- Come mai vi siete chiamati con il nome di una divinità presa dal phanteon norvegese?
Quando abbiamo iniziato nel 94, volevamo un nome epico e potente come la musica che suoniamo ed inoltre abbiamo sempre apprezzato molto la storia, le antiche leggende e le diverse mitologie. La scelta del nome è caduta su Heimdall semplicemente perché abbiamo sempre apprezzato la figura di questo dio nordico ed il suono del suo nome.
- Come siete arrivati alla Scarlet?
Ho incontrato i ragazzi della label durante un Gods of metal di qualche anno fa. Ho spiegato loro che con la nostra precedente etichetta avevamo chiuso e così ci hanno proposto un contratto! Come vedi è accaduto tutto in modo molto semplice e naturale.
- Visto che ormai il vostro ultimo album "Hard as Iron" è uscito da qualche mese, mi puoi dire come è stato accolto dal pubblico?
Devo dire bene; ho ricevuto molte e-mail di ragazzi che si sono complimentati per “Hard as Iron” ed anche le recensioni sono andate piuttosto bene. In generale sembra che l’attitudine più aggressiva presente in “Hard as Iron” sia stata apprezzata. Certo naturalmente c’è sempre chi continua ad apprezzare il periodo con Claudio e chi invece preferisce i cd con Giacomo ma in fondo è normale ognuno ha i suoi gusti ed è giusto che sia così.
- A cosa vi siete ispirati per il songwriting di questo album e + in generale per tutti i vostri lavori?
Devo dire che le liriche di “Hard as Iron” sono probabilmente le più oscure che abbia mai composto, si tratta di liriche frutto unicamente della mia fantasia anche se ci sono alcune letture che mi hanno influenzato come le opere di E.A. Poe o alcune cose sull’occultismo che hanno attirato la mia attenzione ultimamente. Essenzialmente le nuove liriche sono strettamente collegate a dei particolari stati d’animo, a emozioni che ho vissuto e vivo e che ho trasformato in parole anche se in molti casi ho estremizzato. In “Hard as iron” l’idea principale è quella della “perdita”. Prendendo spunto da questo concetto mi sono ritrovato a parlare di morte, follia, amore, tenebre, rabbia, del rapporto con l’aldilà, dell’imperfezione umana ecc. Quello che viene fuori dalle 9 liriche è il ritratto di una figura crudele, vendicativa, demoniaca, folle ma anche malinconica, triste, sola. Non ho utilizzato alcuna cornice per legare le canzoni anche perché ho voluto lasciare una totale libertà di interpretazione a chi legge le liriche, in modo che ognuno potesse rivedere in ogni singola canzone alcune delle emozioni e degli stati d’animo provati quotidianamente.
- Le vostre canzoni sono frutto della mente di un'unica persona oppure ogni membro del gruppo contribuisce alla creazione dei pezzi, sia testi che musiche?
Di solito sono io che scrivo le liriche e la musica. Su “Hard as Iron”, se escludiamo “Black Heaven” e di “Hollow Planet” scritte rispettivamente da Giacomo e Carmelo, sono stato io ad occuparmi delle strutture e dei riff delle song e delle linee melodiche. Naturalmente, in seguito, tutta la band ci lavora su arricchendo ogni traccia con le proprie idee, modificando o aggiungendo alcuni passaggi. Per questo motivo, il lavoro di tutti i componenti degli Heimdall – ognuno con la propria personalità ed il proprio background musicale - diventa fondamentale per il risultato finale. Giacomo, ad esempio, ha arrangiato ed eseguito tutti i cori, Carmelo ha suonato i soli e Sergio ha arricchito i pezzi con dei bellissimi passaggi di tastiera.
- Quali sono la band che hanno influito sul vostro sound?
Sicuramente le grandi heavy metal band come Judas Priest, Maiden, Savatage, Manowar, Black Sabbath, Helloween ecc. Ma credo che tutto ciò che ascoltiamo possa in qualche modo influenzare il sound degli Heimdall e devo dire che all’interno della band abbiamo gusti differenti e ciò non può che essere un lato positivo che contribuisce a dare al sound della band sfaccettature diverse. Per quanto mi riguarda a livello di ascolti mi piace spaziare dal rock, sia classico che moderno, alle cose più estreme. Giovanni e Carmelo sono appassionati di musica strumentale e di progetti chitarristici di autori come Macalpine, Vinnie Moore, T.J.Helmerich Brett Garsed Racer X e Cacophony. Sergio adora il progressive ed in generale il rock anni 70, mentre Enrico segue in maggior misura il metal classico e progressivo.
- Pare che col nuovo millennio il metal stia vivendo una seconda giovinezza anche se sicuramente non ancora ai livelli degli anni '80. Tu che mi dici sei d'accordo?
Gli anni 80 restano un periodo unico e probabilmente irripetibile per la qualità delle band che hanno composto album bellissimi, per l’attenzione che il metal suscitava in tutto il mondo e per l’atmosfera particolare di quegli anni. Oggi il metal è cambiato e sta sicuramente vivendo un ottimo periodo ma penso che la magia degli anni 80 resti ben lontana.
- Cosa ne pensi di quei gruppi che dopo anni di inattività si riformano? O di gruppi che per aumentare le proprie vendite si dedica ad un tipo di sound più commerciale quindi che non definirei Heavy Metal?
Per quanto riguarda le reunion devo dire che capisco benissimo ciò che spinge le band a riformarsi: penso sia normale ed umano per i musicisti voler cercare di rivivere le bellissime emozioni di un tempo. Quello che non mi piace è la speculazione delle label, che spesso ne approfittano sfornando lavori inutili o raccolte senza senso. Per quanto riguarda le band che “ammorbidiscono” il loro suono, secondo me l’importante è cercare sempre, qualsiasi sia il genere proposto, essere onesti con se stessi e verso le persone che ascoltano ed acquistano i cd.
- Che gruppi ti piace ascoltare?
In ambito rock/metal mi piace un po’ di tutto, dal metal classico al rock attuale, dalla musica estrema al rock progressivo, dalla scena americana al gothic. In definitiva come molti penso che la musica si possa dividere in buona e cattiva. Se una canzone è bella e suonata con passione allora l’ascolterò sempre con piacere chiunque sia l’autore.
- Secondo te ad oggi la scena metal italiana ha ancora qualcosa da invidiare a quella del resto d'Europa?
Be sicuramente l’organizzazione che c’è dietro le band. La promozione, le produzioni che le nostre etichette garantiscono alle band italiane non sono ancora all’altezza di quelle estere. Naturalmente questo dipende anche dal fatto che in Germania ed in generale nel nord Europa il bacino d’utenza è sicuramente superiore e questo permette anche alle etichette di spendere cifre maggiori. Inoltre lì il metal va bene da anni mentre qui da noi il bacino d’utenza è certamente minore; bisogna lavorare ancora parecchio per raggiungere i loro livelli. In Italia quello che purtroppo manca in molti casi è la serietà delle persone che lavorano nel campo musicale. Per fortuna il livello delle band è sempre migliore e questo lascia ben sperare per il futuro.
- Preferiresti esibirti ad un grande festival davanti al pubblico delle grandi occasioni oppure preferisci il clima di un piccolo concerto?
Abbiamo partecipato a diversi festival ma devo dire che l’esperienza del grande evento, come può essere un Gods o un Wacken, purtroppo ci manca, quindi mi piacerebbe molto suonare in questi contesti. Detto questo però devo dire che l’atmosfera che si respira nei locali, quel particolare ed intenso legame che si crea con il pubblico è qualcosa di veramente unico che non sempre si crea nei festival, se non sei tra i gruppi headliner.
- Hai qualche commento da fare su quanto successo nei recenti fatti di cronaca che ha visto nell'Heavy Metal e nel rock più in generale l'unico capro espiatorio?
Dico semplicemente che scaricare la colpa nei confronti della musica è sempre la cosa più facile da fare, forse alcune persone dovrebbero fare un pò più di autocritica e domandarsi di chi sono le vere responsabilità.
- A quando il prossimo album?
Con precisione non te lo posso dire dal momento che il contratto con la Scarlet è terminato e non sappiamo ancora con quale etichetta registreremo il nuovo album. Attualmente stiamo registrando un promo con tre nuove canzoni da far ascoltare un po’ in giro. Fino ad ora ho composto 6 pezzi nuovi. Devo dire che suonano decisamente bene; abbiamo conservato l’attitudine decisamente metal presente in “Hard as Iron” con riff potentissimi anche se l’elemento orchestrale è più presente e ci sono più passaggi speed…sono sicuro che uscirà fuori veramente un bel disco!
- Hai qualcosa da dire ai lettori di Holymetal?
Grazie a te per l’intervista. A tutti i lettori di Holy Metal un invito ad ascoltare “Hard as Iron”, un album da ascoltare attentamente perché ricco di idee e di ottime song! Ciao!
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.