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The Hellacopters

Line up:

Nicke Andersson - Vocals
Boba - Keyboards
Anders 'Dregan' Svensson - Guitar
Kenny Hakanson - Bass
Robin - Drums
www.hellacopters.com
 

In un’incandescente pomeriggio di inizio estate, mi trovo ad intervistare un gruppo un po’ particolare, gli Hellacopters. A prestarsi all’intervista sono il bassista Kenny Hakanson ed il tastierista Boba, che non mi lasciano neanche il tempo di sedermi per far comparire davanti a me una buona birra ghiacciata…

Iniziamo con una domanda che vi avranno di sicuro già fatto una decina di volte almeno. Da dove viene il nome “Hellacopters”?
K- Il nome “Hekllacopters”, come puoi immaginare, deriva da Helicopter e Hell, è dovuto al fatto che, quando gli elicotteri militari bombardavano il Messico, la popolazione li chiamava in questo modo.

So che dalla Svezia proviene un gran numero di prodotti musicali che guardano a generi estremi come a generi come il pop. Come vi trovate nella scena musicale di casa vostra?
K- Non è niente male, capita spesso che ci siano band che conosciamo personalmente che suonano generi completamente diversi dal nostro, può capitare che dividiamo con loro sale prove, studi di registrazione, locali…
B- Ma capita anche che ci siano delle band nella stessa Stoccolma che suonano musica simile alla nostra e di cui non abbiamo mai sentito parlare.

Quali sono le vostre influenze più dirette?
K- Come si può immaginare il rock nel suo insieme, possono venirmi in mente i Kiss od i Sex Pistols, ma in genere tutti i gruppi che una decina di anni fa erano in tour on heavy rotation in Svezia.

Quali sono i paesi che vi danno maggior resa, sia in termini commerciali che di risposta ai concerti?
K- Più o meno tutti, la differenza sta più che altro nel modo in cui ci supportano, per esempio i fans spagnoli sono degli esagitati, i tedeschi sono più inclini a stare tranquilli, gli svedesi sono ancora diversi…
B- Negli stati uniti abbiamo visto che il nostro nome si muove per di più nei circuiti underground, tramite scambi e cose simili.

Conoscete gruppi italiani che suonano il vostra stesso genere? Ed i Babyruth che aprono per voi stasera?
K- In effetti nulla di recente pur troppo
B- Solo di nome

Parliamo ora
del vostro ultimo album “Rock Is Dead”, Come mai la scelta di questo nome?
K- Sai, sono due parole forti messe vicine, dovrebbe colpire abbastanza

Ma voi credete che il rock sia morto sul serio?
B- Si, in un certo senso si, chiaro che ci sono ancore band che tentano di far invertire la tendenza, ma credo che il rock stia davvero morendo.
K- Si, di sicuro non è più come una volta.

Ci sono dei contenuti particolari nel disco? C’è una sorta di concept alla base?
K- No, ogni pezzo ha un suo significato particolare, certo, ci sono ancora dei temi di denuncia come nei dischi vecchi, e come è risaputo in tutto lo spirito di un certo tipo di rock, ma non stiamo più gridando le nostre idee, le stimao proponendo.

Si può dire in qualche modo che siete cresciuti?
B- Più che cresciuti, abbiamo un po’ mollato.
K- Dopo che passi anni ed anni a “combattere” e non vedi alcun risultato ti stanchi.

Quanto tempo ci avete messo per registrarlo?
B- Devo dire abbastanza, un paio di settimane per le semplici registrazioni e poi tutto il processo di missaggio e mastering.

Come avviene per lo più il processo di songwriting?
B- Se ne occupa Nick in gran parte
K- In genere non si parte da un’idea, si jamma e si vede cosa risulta, Nick arriva con il pezzo e noi lo arrangiamo.

Volete aggiungere qualcosa?
K- Si, il fatto che ci dispiace di fare solo una data in Italia e sempre al nord

Di sicuro molti fans non saranno riusciti a venirvi a vedere in effetti, però posso dirvi che prima ho conosciuto due ragazzi che sono arrivati alle cinque da Milano per vedervi.
K- Questo ci fa molto piacere, per il resto l’Italia è un paese piuttosto difficile da girare quando sei in tour , sai, passi Germania, Austria e poi fai una capatina nel nord Italia, ma spingersi più in giù diventa problematico.
B- Secondo te, per soddisfare tutti i fan, come si dovrebbe organizzare il tour?


Mah, credo che ci vorrebbero tre date, per esempio Milano, Firenze e Napoli. Od almeno due, una nel Nord ed una verso Roma.
K- Ok, grazie mille

Grazie a voi per la disponibilità e mi raccomando, stasera voglio vedere un gran concerto!
Faremo tutto il possibile, ciao

Ciao

Intervista di  Lorenzo Canella

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