Torna indietro
Primal Fear
Line up:
Ralf Sheepers: Voce
Mat Sinner: Basso e voce
Stefan Leibing: Chitarra
Tom Naumann: Chitarra
Randy Back: Batteria
www.primalfear.de
In un lussuoso Hotel milanese abbiamo
incontrato il cantante dei Primal Fear, Ralph Sheepers che tra poco più di
mese usciranno con un nuovo e potentissimo album, "Devil's Ground".
Dopo le presentazioni ecco a voi l'intervista:
- Quanto tempo hai impiegato per
registrare le tue parti?
R: Una parte delle mie parti vocali le ho registrate subito dopo che erano
state registrate le linee principali di chitarra. La seconda parte l'ho
registrata circa una settimana dopo così per poter permettere sia agli
altri di registrare le parti mancanti sia alle mie corde vocali di
riposarsi. Se dovessi contare i giorni effettivi di registrazione direi
circa una decina di giorni.
- Perché questo titolo, Devil's Ground?
R: Per capire questo titolo bisogna vedere la copertina. Come vedi ci sono
delle aquile che guardano una città in fiamme che brucia a causa di un
attacco. A me sembrava che erano i demoni a provocare questo incendio per
cui quello può essere visto come il terreno dei demoni, ecco il perché del
titolo.
Sei soddisfatto di come è venuto il cd?
R: Si, siamo tutti molto soddisfatti di come è uscito il cd. Se fosse per
me avrei lavorato all'infinito sulle linee vocali, però quando il
produttore ha detto che andavano bene ho smesso. Secondo me quando uno
sarà completamente soddisfatto del suo lavoro non credo che avrà lo
stimolo necessario per farne un'altro, per me ogni nuovo lavoro è come una
sfida a evolvermi per cui se dovessi essere pienamente soddisfatto di un
lavoro non avrei più lo stimolo per farne un'altro.
Secondo me le canzoni più riuscite del cd sono "Visions of Fate" e "The
Healer"...
R: Entrambe delle ottime song, The Healear è una canzone molto dinamica
mentre Visions è strana per essere una nostra canzone ed è la più potente
del disco . Secondo me questo è l'album più potente che abbiamo mai fatto.
La prima volta che l'ho sentito non mi piaceva molto ma poi pian piano è
cresciuto e ora mi piace parecchio
R: Grazie. E' un album che bisogna ascoltare attentamente prima di
apprezzarlo. Era il nostro scopo, creare un album che pian piano ti prende
e vedo con piacere che abbiamo centrato l'obbiettivo
Ho Letto che a marzo sarà in tour con gli Iced Earth
R: E' vero e sono molto contento.
Ti piacciono gli Iced Earth? Preferisci la line-up con Barlow o con Ripper
Owens?
R: Si, ciò che ho sentito è veramente notevole. Mi piace molto il loro
modo di comporre, molto progressive. Tim è un grandissimo cantante (e non
vedo l'ora di poter essere in tour con lui!) per cui credo che darò la mia
preferenza alla loro attuale line-up anche se non credo di poter essere la
persona più indicata per giudicare visto che non conosco molti album degli
Iced Earth.
Quando tempo provi a casa?
R: Coi Primal Fear proviamo solo o quando stiamo scrivendo un album o
prima di andare in tour. Quando sono a casa canto parecchio per mantenere
allenate le mie corde vocali.
Hai studiato parecchio o è una dota naturale?
R: E' una dota naturale, non ho mai studiato per la mia voce.
Quando non sei impegnato coi Primal Fear cosa fai abitualmente?
R: Faccio moltissimo sport e passo buona parte del tempo con la mia
famiglia e soprattutto con mio figlio.
Cosa ascolti normalmente?
R: Di tutto. Dal pop alla musica classica, metal ovviamente, ciò che
passano per radio, praticamente di tutto. Non ho molto tempo da dedicare
all'ascolto di musica per cui la maggior parte delle volte accendo la
radio e ascolto ciò che passano.
Cosa ne pensi della scena metal attuale?
R: Credo che ci siano moltissime band valide. Da un lato questo è un bene
perché un fan ha più scelta ma dal lato del business è un male perché i
fan economicamente non riescono a star dietro a tutte le varie uscite e ai
vari tour, festival, ecc... lasciando magari da parte band validissime per
seguirne altre inutili.
Dì ciò che vuoi ai vostri fan italiani
R: Grazie del supporto in questi anni. Ci vedremo a marzo con gli Iced
Earth
Grazie Ralph
R: Grazie a te Simone
Intervista di Simone Bonetti