All’intervista con gli Scum gruppo il cui nome di certo resta in mente, anche se magari per motivi non troppo buoni, si presta il batterista Faust, proveniente dai cattivissimi Emperor che telefona circa una mezz’ora prima degli accordi che avevamo preso (a causa di una precedente intervista saltata) e mi becca a casa per un soffio.
Ciao, come stai?
Ah, direi bene.
Quando sono venuto in contatto con gli Scum sono rimasto colpito dal fatto che provenite da realtà musicali abbastanza diverse , vi conoscevate già prima di questo progetto e come avete deciso di unirvi e fare un disco del genere?
Allora, fondamentalmente il motore di tutto è stato Casey che ai music awards ha conosciuto diverse persone e ne ha riviste tante che conosceva da prima, diciamo che la nostra formazione è stata frutto soprattutto della coincidenza, per esempio io sono stato chiamato solo qualche giorno prima di entrare in studio, è stato piuttosto strano.
Come già detto le vostre influenze musicali mi sembrano molto diverse, è stato difficile metterle insieme?
A dirti la verità non più di tanto, voglio dire che nonostante il cantato di Casey sia spiccatamente derivante dall’hard core ed altri membri del gruppo, tra i quali io, siamo abituati a sonorità più dirette al black, tutto ciò riesce a convivere all’interno dei pezzi, sotto la voce hard core si sente una base molto più metal, in pratica abbiamo suonato metal con l’attitudine punk. Poi c’è da dire anche che siamo un po’ tutti fan del punk, per cui trovare un punto in comune non è stato così complicato.
Gli Scum, ora, sono il tuo progetto principale?
In questo momento sto lavorando con altre due bands, gli Abortum ed i Blood tsunami, con gli Abortum siamo ormai alla registrazione del quarto album. Devo dire che sono piuttosto impegnato musicalmente, anche se non sempre in senso stretto, per esempio adesso mi sto occupando tanto della promozione. In futuro credo che dovrò riuscire a trovare un’equilibrio tra Scum e Blood tsunami.
Puoi darmi qualche spiegazione riguardo al nome del gruppo e del titolo dell’album?
L’idea che sta alla base del nome si riferisce al mondo grind core, abbiamo preso spunto per dire, da gruppi tipo Napalm Death, si tratta indubbiamente di un’espressione forte, che colpisce abbastanza.
Si, ne sono convinto…
Per quanto riguarda il titolo dell’album “Gospel For The Sick” Casey si è in parte rifatto a gruppi come i Qeens Of The Stoneage che hanno intitolato un loro disco “ “. Diciamo che ciò che sta alla base riflette l’idea di ironia sarcastica, si riferisce un po’ alla decadenza della maggioranza delle persone.
Com’è avvenuto il processo compositivo? E per quanto riguarda le prove?
C’erano già alcuni pezzi allo stato grezzo a cui qualcuno stava lavorando per conto suo e che sono poi stati utilizzati per questo progetto, in altri casi siamo partiti da un riff e, a forza di rimaneggiamenti, siamo giunti ad avere il pezzo finito. La maggior parte del lavoro compositivo l’hanno fatta Casey e Cosmocrator, il resto della band ha dato il suo contributo negli arrangiamenti. In tutto dovremmo esser stati in studi fra le tre e le quattro settimane.
E per quanto riguarda le esigenze in studio, com’è andata, tenendo conto del fatto che, mi pare, non siete abituati a lavorare insieme?
In un certo senso devo dire che ciascuno ha visto negli altri qualcosa di nuovo, è stata una sorta di condivisione di esperienze. Per esempio io sono abituato a lavorare in modo strutturato: una parte alla volta, fino alla fine. Casey, invece va a momenti, se sta lavorando ad una parte e gli viene un’idea per un’altra molla tutto e prende a mettere le mani su quest’ultima. Di sicuro ciascuno voleva il meglio, per cui ci siamo sempre parlati chiaro, mantenendo il rispetto. Devo dire che è stata una bella esperienza. Prima delle registrazioni conoscevo un po’ Tom e Cosmocrator, ma non conosci veramente un musicista finche non entri con lui nello studio.
Puoi dire di essere soddisfatto della riuscita del disco?
Sicuramente sono abbastanza soddisfatto, ma sai, i musicisti vogliono andare sempre un po’ più in la di dove sono arrivati.
Credi che ci sarà un seguito per questo gruppo, per esempio un tour o magari un secondo disco?
Si, qualche concerto è in programma e qualcuno è già stato fatto, ma mai eventi di grande portata. Per quanto riguarda un possibile seguito discografico dipende molto dalla casa discografica, sinceramente a me piacerebbe.
Vuoi fare qualche aggiunta?
Si, ci tengo a dire che spero che la gente tenga in considerazione il disco ed i pezzi per quello che sono e non si faccia preconcetti per il fatto che proveniamo da questo o quel gruppo.
Grazie mille per la chiacchierata, ti auguro buon lavoro e buona fortuna.
Grazie a te, ciao
Ciao
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