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Seventh One

Line up:

Rino Fredh - Vocals
Christoffer Hermansson - Guitars
Johannes Losbäck - Guitars and Backing Vocals
Tobias R. Kellgren - Drums
Jörgen Olsson - Bass
www.seventhone.net
 

Ecco dalla Svezia un gruppo composto da ragazzi promettenti, di quelli che se ne fregano delle mode e di tutto ciò che è solo business per suonare quello che gli piace, quei gruppi che tanto hanno da dare ai loro fans perché per loro la musica è la vita, non un semplice mestiere con cui portare a casa la "pagnotta". Durante la passata edizione del Wacken Open Air hanno dato prova del loro valore esibendosi per 45 minuti sul "party stage" il terzo palco in ordine di grandezza, ma non per importanza dato che ivi si esibiscono i giovani talenti, quelli a cui toccherà portare il testimone dell'heavy metal nel mondo negli anni a venire. Andiamo ad intervistare il chitarrista Johannes Losbäck per sapere com'è nata la band e qualche curiosità......

P- Puoi parlarmi di come sono nati i Seventh One?

J- I Seventh One presero forma nel lontano 1996, quando io e Chris ci incontrammo dopo un viaggio all'estero, Chris era stato per un anno negli States a suonare la chitarra. Decidemmo di mettere assieme una band che si dedicasse ad un tipo di musica, come quella che ascoltavamo da giovani. Io venivo da un gruppo death metal, i Decameron, e anche Chriss aveva un passato in Necrofobic e Soulreaper, ma noi volevamo suonare come Iron Maiden, Judas Priest e Manowar e così via, tutti gruppi con cui siamo cresciuti. Insieme abbiamo creato una band e nel 1997 ci fu il nostro primo concerto. La formazione è la stessa di allora ad eccezione del batterista che è stato cambiato per due volte.

P- Che ne pensi dell'attuale scena metal mondiale?

J- Sta diventando sempre più grande e questo è buono; ma con il successo arrivano i "succhia soldi". Molti promoters che hanno lo scopo di far quanti più soldi possibile, in questo modo i gruppi più giovani si ritroveranno a fare affari di merda e nessun concerto. Alla fine tutto ciò distruggerà il metal. E' già successo nell'ambito del Death Metal e accadrà ancora. D'altro canto se saremo uniti e combatteremo in nome del metallo prevarremo!!!! Questo vale per la musica e la vita, non per i soldi dato che non ce ne sono...(ride)

P- Parlami ora del vostro debut album "Sacrifice", è stato difficoltoso realizzarlo?

J- Per niente, noi suoniamo metal da quando abbiamo imparato a camminare e la parte della registrazione è stata facile, la parte difficile è stata quella di trovare qualcuno che potesse dare ai Seventh One il supporto di cui avevano bisogno e questo l'abbiamo trovato in Lars Rats. C'è voluto qualche anno prima di trovare qualcuno che ci supportasse ma alla fine "who dares wins"!!! Prima che Lars ci mettesse sotto contratto noi non avevamo nessun aggancio con la Noise Records e chissà come sarebbe andata a finire senza il suo aiuto!!! Un'altra nota riguardo a Sacrifice è che noi avevamo già le idee chiare riguardo al tipo di sound che volevamo e vivevamo la band al 110%, era un piacere registrare. Come quando dipingi un quadro e poi lo rifinisci!!!

P- E dimmi, quando uscirà il vostro prossimo album?

J- Ancora non lo sappiamo. Lo registreremo tra gennaio e febbraio, in questo modo speriamo che sia pronto per l'estate. State attenti; vi farà saltare la testa. Più chitarra e più batteria!!! Nel frattempo vi potrete divertire con il cd "Armageddon over Wacken", dove ci trovate con la canzone "Hallowed Ground": direttamente dal Party Stage del Wacken 2003.

P- Pensi che in un prossimo ipotetico tour verrete a suonare anche in Italia?

J- Se andremo in tour sono sicuro che ci fermeremo per qualche concerto e per una bevuta. L'Italia è un grandissimo mercato metal e qualsiasi promoter sarebbe stupido a non considerarla.

P- Lo scorso anno vi siete esibiti al Wacken Open Air in Germania, com'è stato suonare ad un festival di quella portata?

J- Fu un grandissimo concerto per la carriera dei Seventh One e sarà un concerto da ricordare per sempre. Non si trattò di solo di 45 minuti su di un palco, ma l'atmosfera di festa e il feeling metal che circondano il festival lo rendono veramente grande. Essendo poi sullo stesso piano di molti tra i nostri gruppi preferiti: Twisted Sister, Slayer, Soilwork, Testament, Symphorce ecc...è stato anche un grande onore. L'anno prossimo ci tornerò ancora giusto per ubriacarmi!!!

P- Il gruppo preferisce suonare dal vivo o stare negli studi di registrazione ha un maggior effetto positivo sui membri della band?

J- Suonare dal vivo è ciò che conta. Quello che più ci interessa è tirar fuori il metal dalla gente ed incontrarci con i fans. Personalmente il lavoro in studio è un processo che serve a "pulire". Mi piacciono gli aspetti duri nel fare musica e il lavoro in studio mi da la possibilità di "pulire" il suono in modo che il pubblico senta tutto nel modo migliore. Ci sono invece alcuni membri della band che preferiscono stare in studio; invece a me piace finire il lavoro e poi andare a fare Rock!!!!

P- Bene siamo alla fine, mi daresti una tua opinione sul futuro del gruppo? Pensi che in futuro riuscirete a vivere con la vostra musica?

J- Certo. Ho 28 anni e suono metal da quando mi possa ricordare. Questo è ciò che è, non si tratta solo di un hobby, è una vita!!! Il prossimo album rafforzerà la fede e porterà i Seventh One ad un altro livello. Teneteci d'occhio per il futuro e ricordate; è gente come voi che ci spinge a fare buona musica!

Intervista di  Paolo Manzi

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