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Firetrails

Line up:

Pino Scotto – Vocals
Steve Angarthal – Guitars
Larsen Premoli – Keyboards
Frank Coppolino – Bass
Mario Giannini – Drums
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Cosa c’è di più stimolante che concludere una serata iniziata all’insegna del metallo con il concerto di UDO? Bhé di cose ce ne sarebbero tante… per questa sera mi ritengo soddisfatto di aver avuto la fortuna di poter fare una bella chiacchierata con Pino Scotto, anche lui al Transilvania per assistere al concerto dell’ex frontman degli Accept. Un pezzo di storia passata, presente e che ci riserverà belle sorprese anche per il futuro.

-(Paolo) Ciao Pino innanzitutto grazie per l'intervista e visto che è appena terminata una bella serata di musica cosa mi puoi dire di questo concerto di UDO al quale abbiamo appena assistito?
Sinceramente questo concerto mi ha riempito di tristezza ma non per UDO e la sua musica, ma perché c'era poca gente. Stiamo andando a perdere proprio la radice dell'hard rock, di quello degli anni veri, quelli dove si faceva grande musica. Negli anni '70 è stata scritta tutta la grande musica, negli anni '80 poi ci sono state le grandi band e gli Accept erano senza dubbio una di queste. Vedere che un personaggio come Udo, che ha fatto la storia, viene a suonare a Milano in un posto come il Transilvania e ci vengono pochissime persone. Ecco questo mi rende veramente molto triste.

- Potresti riassumere i punti salienti della tua carriera
ehm...la mia carriera minchia... dunque a diciassette anni sono scappato di casa per fare musica, sono scappato da un paese in provincia di Napoli per andare a Napoli, quindi non è che sono andato Londra..., comunque lì ho messo su una band dove all'inizio facevamo cose tipo cover di Jimmy Hendrix. Poi abbiamo creato un'altra band con l'intento di provocare che si chiamava "Gli Ebrei" e abbiamo iniziato a registrare dei brani per la RCA ma poi alla fine m'hanno “inchiappettato” e mi hanno chiamato a militare così quell'album non è mai uscito.
Finito il militare mi sposo, ma lasciamo perdere che non glie ne frega un ca**o a nessuno, poi mi trasferisco a Milano dove metto in piedi una band che si chiamava "Pulsar" dove facevamo rock sudista stile Lynyrd Skynyrd. Con questa band abbiamo inciso un 45 giri per un'etichetta indipendente ed avevamo già i brani pronti per un album. Ma anche li altra sfiga, il proprietario dell'etichetta ha un incidente in autostrada, un disastro e sparisce l'etichetta. Intanto però con i Pulsar andavamo in giro a fare concerti e serata.
Ad un certo punto mi è tornata la voglia di rispolverare la lezione appresa da maestri come Led Zeppelin e Deep Purple e metto in piedi i Vanadium. Con i Vanadium escono otto album finché la band non si scioglie, nel '91.
Dopodiché esce il mio primo album solista, "Pino Scotto - Monster of Rock '91" a Reggio Emilia, “Grido disperato di mille band”, poi progetto “Sinergia”, dove ho voluto fare una di quelle cose che in America escono tutti i giorni ma che in Italia è impossibile perché i musicisti prima si sorridono e poi alle spalle si sputano addosso tra di loro. Cose di una tristezza allucinante.
Comunque del progetto Sinergia facevamo parte io, il bassista della band di Ligabue, Gigi Schiavone alla chitarra, grande chitarrista nonostante suoni per Enrico Ruggeri (ride) e Antonio Aiazzi dei Litfiba. Esce il cd seguito da 30 date di supporto, finisce il progetto e non se ne fa più nulla.
Circa cinque anni fa esce l'ultimo album solita Pino Scotto – “Guado” ... poi conosco Steve, l’ora chitarrista dei Fire Trails, una persona stupenda ed un grande musicista che mi ha fatto tornare la voglia di rimettere in piedi una band. In più continuavano a richiedere con insistenza i cd dei Vanadium, così l'Underground Symphony mi ha proposto di fare una sorta di tributo con dieci brani dei Vanadium ri-arrangiati per l'occasione con il tastierista dei Gotthard, Angelo Perini al Basso, Ghio Mascherone , che era con me nei Vanadium, alla batteria. Nel frattempo io e Steve abbiamo iniziato a scrivere il materiale per "Third Moon", l'album è ormai uscito da quattro mesi e l'abbiamo distribuito in Germania, in Spagna, stiamo aspettando il Giappone e comunque sta andando alla grande. In Italia abbiamo già venduto tantissimo per quello che si può vendere.
Abbiamo in programma parecchie date. Un mese fa circa abbiamo suonato qui al Transilvania Live e per riallacciarci alla domanda di prima, con noi c'erano il triplo delle persone, non perché non ce lo meritiamo ma Udo si meritava per lo meno lo stesso è anche per questo che mi sono rattristato.
Comunque per tornare al discorso, adesso speriamo di suonare a qualche festiva estivo. Devo dire che questo è un periodo della mia vita molto positivo, in più mi sono innamorato, quindi sto vivendo un periodo della mia vita molto bello.

- Quando hai deciso e capito che la via della musica era la tua strada?
L'ho capito quando sono scappato di casa a diciassette anni, come ti dicevo io vengo da un paese in provincia di Napoli e la musica, posso proprio dirlo, mi ha salvato la vita perché se non fosse stato per la musica molto probabilmente sarei diventato o uno spacciatore o un ladro. Invece per la musica ho lavorato in fabbrica trentaquattro anni.
Con i Vanadium siamo andati al festival bar ed ho preso a "ca**otti" uno dei personaggi "importanti" della manifestazione il quale c'ha cacciati, ho preso a schiaffi Maurizio Costanzo.. questo per farti capire che mi sono giocato le strade dove avrei potuto fare business, ma ho incontrato gente di merda che non centrava un ca**o con la musica. In questo paese purtroppo ogni volta che si sente odore di soldi, che si tratti di metal, liscio o musica napoletana arrivano gli squali.
E io non ci sto a giocare a questo gioco.

- Quindi visto quanto mi hai raccontato pensi di essere stato tu che hai scelto la via della musica o credi che sia la musica che ha scelto te?
In tutta sincerità credo che sia la musica che ha scelto me, io mi sono innamorato da piccolo quando mio padre ascoltava le melodie, quelle vere, della musica napoletana e li per la prima volta ho iniziato a sentire le vibrazioni delle note, quelle che ti toccano il cuore. Poi un giorno, avrò avuto circa quattordici anni, è arrivato un tipo che viaggiava sulle navi e mi ha portato un 45 giri, preso all'estero, ed era un album di uno che si chiama Elvis Presley e c'era un brano che si intitolava Chill house rock che mi ha illuminato. Poi sono arrivati gli altri: Jimmy Hendrix, gli Stones i Beatles, Deep Purple, Led Zeppelin ed è stato un crescendo di magia ed emozioni e ancora oggi continuo a vivere queste emozioni, è questa la cosa stupenda.

- Sesso Droga e Rock n' Roll, ti ci ritrovi, credi che sia ancora possibile o pensi che sia oramai un motto del passato?
Io penso che ognuno debba vivere la propria vita come vuole, io comunque te lo dico con presunzione: si può vivere di questo perché il vero cliché del Rock è questo, però è anche vero che lo devi vivere usando la testa non devi farti fo***re da queste cose. So che è quasi impossibile ma devi essere tu a gestire queste cose perché la vita del vero rocker è questa e lo sarà sempre.

- Che ricordi hai belli e meno belli del periodo "Vanadium"?
Una cosa bella dei Vanadium è che con loro ho vissuto un bellissimo sogno: da un momento all'altro abbiamo iniziato a vendere tipo 50.000 mila copie solo in Italia ti rendi conto? Abbiamo suonato con alcuni tra i più grandi artisti internazionali e abbiamo fatto tournee in Europa, purtroppo in America non siamo mai arrivati.
Quando abbiamo registrato "Corruption" con il primo produttore dei Guns n' Roses abbiamo ricevuto la proposta di trasferirci a Los Angeles ed io, pur avendo un lavoro normale, sono stato il primo ad accettare. Invece per colpa degli altri ci siamo giocati questa possibilità, perché come minimo saremmo dovuti rimanere la per un anno facendo coast to coast girando per tutti i club on the road. Era un lavoro vero quello che ci proponevano e gli altri non hanno accettato. Questa è una cosa che mi ha sempre fatto male. Io suonavo in una band si di grandi musicisti ma il rock n' roll non l'avevano dentro perché è un modo di vivere non solo un modo di suonare. Effettivamente poi si è visto com'è andata a finire.


- Nel corso della tua carriera avrai sicuramente incontrato musicisti importanti, chi tra questi ti ha dato motivo di ammirazione e chi invece una volta conosciuto ha deluso le tue aspettative?
Quello che ancora oggi è il mio mentore è Lemmy, noi abbiamo fatto due tour con i Motorhead durante i quali ho trascorso notti intere in compagnia di Lemmy, e lui è veramente un Rocker, nel bene e nel male lui ha in sé la coerenza del rock n'roll. Un'altro grandissimo è Glen Huges, dopo trent'anni è uscito dal tunnel dell'eroina e ancora oggi canta benissimo ha ancora più voce di prima e questo è un miracolo. Devo dire che da questo punto di vista anche io mi sento miracolato.
Personaggi negativi Dee Snider, una “merdaccia” disumana, e Bruce Dickinson. Mi hanno veramente deluso per il modo di comportarsi con i fans.
Si sono rivelate delle rock star e per me è una grande offesa come dice il mio amico Vasco quando ci incontriamo, "Pino io sono una rockstar tu invece sei un rocker" capisci la differenza.

- certo se te lo dice lui....torniamo invece all'anno 2002 quando nacquero i Firetrails, vediamo di parlarne un pò più nel dettaglio
La prima formazione è quella di cui ti dicevo prima con il tributo ai Vanadium e ci ha dato modo di assestare la band e di capire dove volevamo andare con la nuova band. Poi abbiamo fatto delle scelte, abbiamo deciso chi ci doveva essere, chi sarebbe rimasto fuori e sono veramente soddisfatto della formazione attuale.
E' una formazione dove non ci sono rotture di co****ni, dove la gente ha voglia di suonare il vero rock n'roll, non si suona per soldi, piuttosto si accetta di fare qualsiasi tipo di lavoro ma non ci si svende per girare nei locali facendo cover del ca**o, i tributi a Vasco Rossi, Ligabue ecc.
Ti dirò, con me hanno suonato all'incirca un centinaio di persone, ma per la prima volta nella mia vita sono soddisfatto. Quando partiamo per un tour è come andare a fare una scampagnata con gli amici e questo è lo spirito giusto.

- Sulle pagine di Holy Metal, così come su molti altri siti e riviste, la recensione di "Third Moon" ha ricevuto valutazioni sempre molto positive, c'è stato un riscontro anche nei dati di vendita?
Per quello che si vende in Italia, anche se non si vende più un ca**o, sicuramente. Tu sai che io faccio una trasmissione su Rock Tv tutti i martedì, e continuo a dire ai ragazzi che questa è una guerra! Se dovete masterizzare fatelo coi Metallica o altri grandi gruppi che vendono che quindi non hanno bisogno che tu gli compri il cd. Comprate i cd dei gruppi minori, ovviamente di gruppi che vi piacciono. Quelli che incidono per le etichette indipendenti perché se gli si compra il cd a questi si da la possibilità di inciderne uno nuovo e allo stesso tempo anche l'etichetta ha l'opportunità di continuare nel suo lavoro. E' una guerra veramente.

- Apro una piccola parentesi, parlami un pò di Rock Tv?
Allora il boss di Rock Tv è Gianluca Galliani, figlio di quel Galliani del Milan, ed è anche il bassista dei Settevite, ha questa band da anni e non ha mai usato i suoi canali, non ha mai usato suo padre non si è mai servito di Mediaset per fare la sua musica e non avrebbe certamente bisogno di Rock Tv per vivere. Invece è il primo che arriva al mattino ed è l'ultimo ad andarsene. Ci sono un sacco di altri che hanno lavorato duramente per creare questa televisione che è veramente Rock! Poi giustamente per poter vivere anche loro non possono passare solo Deep Purple, Led Zeppelin, U.D.O., Fire Trails..... devono anche passare quello che va attualmente anche perché il target di Rock Tv è molto giovane.

- Tornando invece a Third Moon, prescindere da vendite e recensioni, Pino Scotto è soddisfatto dell'album?
Sono molto soddisfatto, per la prima volta nella mia carriera mi sono permesso di dire che abbiamo fatto un grande album, non l'ho mai detto nemmeno con i Vanadium. E' un album scritto da me e Stefano proprio col cuore senza averlo preparato a tavolino e in più anche il resto della band c'ha messo l'anima per suonarlo. Questo è un album vero, con le palle e con l'anima.

- Cambieresti qualcosa?
Attualmente non cambierei ma sai ci sono sempre quelle piccole cose, secondo me nessuno ti dirà mai che non cambierebbe assolutamente niente dopo aver riascoltato il proprio lavoro. Però sono veramente soddisfatto del risultato.
E i dati mi stanno dando ragione sia in Germania in Spagna e Italia e questa è una cosa molto bella che mi mette in pace con la mia coscienza.


- Oltre ai Fire Trails hai in mente di dedicarti ad altri progetti musicali per il futuro?
Si, sai che ho fatto degli album cantati in italiano, mi hanno proposto di registrare un live con dodici o tredici brani dei miei in italiano, di cui comunque vado fiero. E a tempo perso sto cercando di mettere in piedi questa band, dove non ci saranno tracce dei Fire Trails se no non avrebbe senso, e successivamente di registrare un paio di concerti qui a Milano e quindi fare questo live.
Questo sicuramente.

- E i prossimo progetti con i Fire Trails?
Continueremo a spingere al massimo Third Moon per tutto quello che ci può portare e ci sono già dei progetti in ballo, e poi appena scatterà la scintilla cominceremo a scrivere il materiale per il prossimo album.

- Hai parlato di progetti ed hai parlato di possibili partecipazioni a festival stranieri, hai mai pensato di realizzare un dvd nel corso di una di queste manifestazioni?
Si, c'abbiamo già pensato, ma nonostante dietro ai Fire Trails ci sia un Pino Scotto, siamo comunque una band molto giovane perciò ritengo prematuro registrare adesso un dvd. Appena avremmo più materiale su cui lavorare stai tranquillo che lo faremo.

- Molto bene, ora un pò di domande più generali, che differenze trovi tra il metallaro dei primi anni '80 rispetto a quello del nuovo millennio?
Non c'è più la fede, ma non per colpa dei metallari ma queste nuove generazioni si son fatte fo***re dal business, da radio e giornali che hanno cominciato a spingere cominciando dai metallica che hanno un pò rivoluzionato un quello che era prima l'hard rock. Poi sono arrivate tutte queste bands il 50% delle quali sono assolutamente inutili.
Secondo me il mercato metal si è inflazionato totalmente, non si capisce più un ca**o e poi quei nuovi gruppi che suonano con batterie tiratissime con cantanti che grugniscono invece di cantare. Io proprio non riesco a capire che ca**o vogliono dire con questa roba.
In che modo di merda è andato a finire il rock e la buona musica?!?! Mi chiedo come sia possibile che uno si metta a vomitare su di un microfono pensando di cantare dei brani che non hanno ne capo ne coda. La musica ha delle regole molto radicate e secondo me queste linee vanno rispettate. Invece si è proprio perso il rispetto per la musica. Queste nuove generazioni si son fatte appunto fo***re dai giornali e dalle radio ed ora associano al metal solamente queste cose.
Bisognerebbe rivalutare quello che è stato l'hard rock ed il metal, ma soprattutto bisognerebbe rivalutare quello che è stato il blues però purtroppo lì non c'è business quindi non lo farà mai nessuno.
...magari un giorno ritorna il business... lo spero proprio. bhé ci sono musicisti tipo ZaKK Wylde con la Black Label Society che comunque negli USA va forte! Si si, secondo me Zakk Wylde e Dimebag Darrel dei Pantera sono stati i due più grandi musicisti venuti fuori nell'ultimo decennio. Ed è stata una grande perdita per me quella di Darrel. Invece Zakk Wylde trovo che sia un grande chitarrista uno che dentro ha un mondo grande così.

- Fami allora un esempio, prendiamo un ipotetico ragazzo di 15 / 16 anni che viene da te a chiedere consiglio su cosa ascoltare per farsi un'idea su cosa sia il metal...
Io lo farei iniziare con il rock anni '60 Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers... in modo tale da iniziare a farsi un'infarinatura di quella musica, per poi passare ai Deep Purple, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Black Sabbath. Studiare su quella musica, tenendo comunque presente dove vive oggi, quello che ha fatto uno come Zakk Wylde appunto.

- Ed invece qualcosa di più moderno di questi ultimi anni...?
Per esempio ecco ho sentito un gruppo che si chiama Hypocrisy, musicalmente non mi fanno impazzire però penso che la musica debba arrivare anche per emozione e loro mi emozionano tantissimo. Mi piacciono veramente tanto e per me è strana questa cosa.
Anche gli Annihilator , Overkill, mi piacciono e mi sentirei di consigliarli, ci sono delle cose che stanno al limite dell'estremo che mi piacciono.

- Una domanda un pò più personale, come passi il tuo tempo al di fuori della musica ?
Scopo (ride). Mi piace anche molto leggere, mi piace vedere vecchi film e mi piacerebbe, come ho sempre fatto, dedicare del mio tempo agli altri, anche se in quest'ultimo periodo sono un pò preso da altro.

- A te la chiusura dell'intervista...
La mia chiusura è sempre la stessa, quello che dico sempre a chi legge: di ricordasi che questa è una guerra e che si deve riflettere specialmente quello che ci fa vedere questa televisione di merda, su cosa ci fanno ascoltare. Di riflettere su quello che è e su quello che è stata la grande musica ed invece cos’è la merda. E di appoggiare le band italiane, perché sono convinto fin dagli anni '80 che in Italia abbiamo delle band e dei musicisti con un enorme potenziale.
Mancano purtroppo i veri produttori e poi mancano le etichette che credano in questo genere e per etichette non intendo le indipendenti che hanno si e no 10 euro da spendere. Io parlo delle major che invece si ostinano a continuare a fare la copia delle Vibrazioni, masturbazioni ecc.... e non vendono una copia non investendo mai sul metal. Sono convinto che questo genere nel suo piccolo possa invece diventare un buon business anche in Italia.
Perciò siete voi ragazzi che potete, comprando i cd dei gruppi minori, andando ai loro concerti, convincere questi merdoni che credono di essere dei produttori che il vero business forse è proprio questo. Perché sono loro che hanno i soldi da spendere purtroppo.


Un ringraziamento a Stefano Bon di Imagolive.com per avermi fornito la foto qui allegata.

Intervista di  Paolo Manzi

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