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Hammerfall

Line up:

Joacim Cans - vocals
Oscar Dronjak - guitars/backing vocals
Stefan Elmgren - guitars
Magnus Rosén - bass
Anders Johansson - drums
www.hammerfall.net
 

Eccomi qui, nonostante un’estenuante giornata di lavoro, pronto a scambiare quattro chiacchiere con Oscar Dronjak, lo splendido chitarrista degli Hammerfall, in Italia per promuovere il loro nuovo album Threshold.

Donato: Ciao Oscar. Prima di tutto ti ringrazio per il tempo che hai deciso di concederci e devo farti i complimenti per il nuovo album che, a mio modesto parere, è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Oscar: Grazie dei complimenti. Comunque sono io che vi devo ringraziare per l’incessante supporto che ci date.

Toglimi una curiosità: chi ha avuto l’idea di chiamare la band Hammerfall?
L’idea è nata nel 1993 quando abbiamo deciso di formare una band di Heavy Metal per suonare la musica che ci piace. Dato che il gruppo doveva rappresentare ciò che deve essere l’Heavy Metal e non ciò che la gente crede che esso sia, abbiamo cercato di trovare una parola che potesse esprimere in pieno questo concetto e, soprattutto, che non fosse simile a nessun altro nome di altre band. Ed ecco che è venuto fuori il nome Hammerfall. Per quanto riguarda il logo abbiamo seguito lo stesso metodo: un logo facile da comprendere e che facesse subito capire quale genere di musica si sta per ascoltare.

Infatti in ogni vostro album c’è un brano dedicato alla parola martello: “Hammerfall” in Glory To The Brave, “Let The Hammer Fall” in Legaci Of Kings, “Raise The Hammer” in Renegade ed infine “Reign Of The Hammer” in Threshold. Parlando dell’ultimo album, da dove hai preso l’ispirazione per il titolo?
Hai perfettamente ragione. Per noi Threshold significa “Aver fatto centro”, significa chiudere un ciclo per riaprirne un altro; è un titolo diretto e semplice da ricordare.

Come nasce un brano degli Hammerfall? Ognuno compone le sue parti oppure componete tutti insieme?
Solitamente creo un demo delle canzoni che comporranno il nuovo album senza le linee vocali. Poi si aggiungono le linee vocali ed i testi ed il gioco è fatto.

Anche per questo album avete collaborato con il produttore di Blind Guardian ed Helloween. Com’è stato lavorare con lui?
Per noi è stato realmente fantastico. Ci ha dato sin dall’inizio carta bianca ed ha tirato fuori il meglio da ciascuno di noi. Non potevamo chiedere di meglio.

Avete composto un brano per la nazionale di atletica svedese “The Fire Burns Forever” e lo avete suonato ai campionati mondiali di atletica. Cosa ha rappresentato per voi aver potuto suonare in una situazione così particolare?
Per noi è stata la realizzazione di un sogno. Abbiamo portato l’Heavy Metal nello sport. Abbiamo fatto conoscere la nostra musica praticamente in tutto il mondo, dato che in quel momento tutto il mondo era collegato. Dobbiamo ringraziare gli organizzatori per lo splendido lavoro che hanno fatto.

Parlando del nuovo album, ho notato che il vostro sound ha avuto una netta evoluzione rispetto alle precedenti produzioni. Nonostante il suono sia rimasto comunque ruvido ed energico, tutto l’album è invaso da una costante linea melodica che rende il tutto molto accattivante e dà quel tocco di magia che forse serviva per renderlo praticamente perfetto.
Hai perfettamente ragione. Questa volta siamo riusciti a trovare la miscela perfetta tra la velocità e la melodia, abbiamo creato un sound che fosse ruvido, energico ma al tempo stesso melodico ed orecchiabile ed a quanto pare ci siamo riusciti. Speriamo che il pubblico lo apprezzi.

Se dovessi fare un bilancio della tua carriera, quali sarebbero i punti più alti e quelli più bassi?
Il momento più terribile della nostra carriera è stato quando abbiamo perso il nostro manager. Abbiamo avuto altri momenti negativi, ma grazie al mio carattere ottimista sono riuscito a convertirli in momenti positivi, dato che ho fatto tesoro degli errori per evitare che si ripetessero. Però devo ammettere che sinora non abbiamo mai raggiunto il momento migliore della nostra carriera, dobbiamo ancora lavorare e migliorare per arrivarci. Ed è quello che ogni volta tentiamo di fare.

Se dovessi stilare una tua line-up ideale con cui ti piacerebbe suonare, chi sceglieresti?
Sicuramente sceglierei Jens Johansson alle tastiere e Anders alla batteria, dato che a mio modesto parere sono due autentici geni nel loro genere. Come chitarristi, oltre me naturalmente, sceglierei Randy Rhodes e come bassista sicuramente Gene Simmons, dato che è uno dei miei miti musicali. Per quanto riguarda i cantanti, mi piacerebbe avere più cantanti che si alternassero sul palco per venticinque minuti; allora sceglierei Rob Halford, Blackie Lawless, Dee Snider ed infine Eric Adams.

quale metro usate per decidere quale debba essere il singolo apripista dell’album?
Quando dobbiamo scegliere un singolo apripista dell’album, ascoltiamo tutte le canzoni dell’album e poi decidiamo quale sia il brano più adatto allo scopo. Non potremmo mai scegliere una ballad come singolo apripista in quanto in ogni nostro album la ballad è sempre e solamente una. Quindi dobbiamo fare una scelta tra i vari pezzi veloci che lo compongono. Principalmente il singolo deve far capire cosa sarà l’album e soprattutto che genere suona il gruppo che lo ha composto. Tutti devono capire sin dall’inizio che si tratta di un brano degli Hammerfall e non di un altro gruppo.

Mi chiedo come mai non avete scelto “The Fire Burns Forever”.
Hai ragione. Abbiamo dovuto scegliere un altro singolo in quanto avevamo già realizzato un video di quel brano per la nazionale svedese di atletica.

Ci potremo aspettare una special editino dei vostri album per natale?
Potrebbe esserci una special editino dei nostri album ma francamente non so dirti né come né quando, dato che non c’è nulla di deciso finora.

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro concerto in Italia a Febbraio?
Stiamo preparando uno spettacolo veramente fenomenale. Stiamo preparando una mega party che speriamo riuscirà a travolgere tutti i presenti. Speriamo di ripetere il concerto dello scorso anno che abbiamo tenuto a Novembre.

Se dovessi decidere se suonare in un club o in un festival, cosa sceglieresti?
Diciamo che bisogna provare entrambi per decidere quale sia meglio. Se non provi a suonare in un piccolo club non potrai mai sapere in quale delle due situazioni ti trovi meglio. In un club puoi sentire il contatto con il pubblico, in quanto vengono solo per vedere te. In un festival puoi suonare con i tuoi miti musicali, avere un grande palco e sfruttare una migliore organizzazione, ma il rischio che si corre è di venire ignorati dal pubblico che è venuto solo per vedere alcuni gruppi.

C’è un brano che ami particolarmente suonare ed un altro che ti risulta difficile da eseguire in sede live?
Devo ammettere che amo suonare praticamente tutti i nostri brani che la gente ama, in particolare “Hammerfall”, “Heading The Call”, “Let The Hammer Fall” ed altri. Non penso che ci sia una canzone che si possa considerare difficile da eseguire: tutto dipende se sei nella condizione giusta per eseguirla o meno. Di solito è il calore del pubblico che ti dà la carica per eseguire al meglio i pezzi.

Ok. Per concludere questa splendida chiacchierata, ti va di fare un saluto ai lettori di Holy Metal?
Certamente. Ciao ragazzi. Spero che il nostro album vi piaccia e non vediamo l’ora di farvi letteralmente impazzire durante i nostri show. Ci vediamo a Febbraio.

Intervista di  Donato Tripoli

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