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recensione

La storia dei Tumulus Anmatus comincia solo due anni fa quando Tumulash, basso e voce, e Gerion, chitarra, decidono di fare sul serio prendendo dietro le pelli MG4259. Nascono così nel 2005 vicino al lago di Lecco i Tumulus Anmatus.
Questa band, che ha capito perfettamente come inserirsi nella scena black metal, ha un sound molto duro e diretto, sorretto soprattutto dai potenti riff di Gerion e dalla batteria di MG4259, Tumulash, dal canto suo, non si risparmia certo con la voce fa risultare il “Demo MMVII” un lavoro degno di band con risalto internazionale.
L’apertura del disco è affidata alla title track, si parte quindi con un anomalo stacchetto di basso e batteria che, quando Tumulash comincia a recitare le sue maledizioni in lingua latina, degenera senza indugi in una cupa violenza. La seconda traccia, “Voci dal profondo”, cantata in italiano, è però sicuramente più accattivante della prima, i riff si susseguono sempre diversi, la batteria ha un tiro che è difficile da superare e il finale della canzone è maleficamente geniale. Come il vero black metal richiede i suoni di tutto l’album sono grezzi e la componente ‘home made’ rende tutto decisamente più malefico, soprattutto, in canzoni come “La marcia delle ombre” e “Venti d’inverno” che, per intenderci, riprendono le sonorità dei primi Satyricon.
Anche la conclusiva “Cenere” è una canzone davvero incisiva e la sua durata (superiore ai sei minuti) dimostra come questi ragazzi siano in grado di riuscire a tenere alta l’attenzione anche in composizioni di ampio respiro, decisamente non è da tutti.
Insomma se siete amanti del black metal andate a sentire i Tumulus Anmatus perché di sicuro non ve ne pentirete!

Contatti :

www.myspace.com/tumulusanmatus
tumulus.a@hotmail.it.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

1. Tumulus Anmatus
2. Voci dal profondo
3. La marcia delle ombre
4. Venti d’inverno
5. Cenere