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Rob Rock - "Garden Of Chaos" (AFM /Audioglobe)

Line up:

Vocals: Rob Rock
Guitars: Carl Johan Grimmark
Drums: Andreas Johansson
Bass: Andreas Olsson
 

voto:

7,5
 

recensione

Tra pochi giorni potrete trovare nei negozi il nuovo album solita di Rob Rock intitolato Garden Of Chaos. Per i giovani che non lo conoscono ancora, Rob Rock è un cantante Heavy Metal / Hard Rock statunitense, attivo da più di vent’anni e diventato famoso per la militanza in gruppi come Axel Rudi Pell e Impellitteri. Dal 2000 Bob ha però intrapreso la carriera solista (concedendosi solo di rado a qualche collaborazione come per il caso del primo Avantasia) ed ora è giunto al suo quarto album solista, Garden Of Chaos , che riprende lo stile del precedente Holy Hell.
Rob Rock presenta sempre il suo Hard Rock ben suonato, grazie anche alla presenza in line up di Carl Johan Grimmark e Andreas Olsson, rispettivamente il chitarrista e il bassista dei Narnia. Non crediate, però, che nelle canzoni di Garden Of Chaos si trovi solo il classico hard rock, ma, anzi, quest’album ha pensanti influenze power e heavy che rendono tutto più orecchiabile e piacevole. Partendo dalla open song, nonché la title track, “Garden Of Chaos” ci si accorge subito che la batteria di Johansson avrà un peso fondamentale in tutto l’album, ma certo è che è la voce di Bob Rock che fa la differenza: pulita e squillante tanto che nessuno potrebbe dire che ha alle spalle già vent’anni di rock ‘n roll. Dopo due stupende canzoni come “Satan’s Playground” e “Savior’s Call”, con Peter Hallgren all’assolo di chitarra, ci si aspetterebbe un momento di stanca, e invece, arrivano le due perle dell’album: la ballad “This Time Is The Last Time” (che vede Bobby Jarzombek alla batteria) ma soprattutto la stupenda “Only A Matter Of Time”, che vi ritroverete felici a canticchiare senza neanche rendervene conto. Garden Of Chaos prosegue poi con cadenze sempre più vicine al power con “Spirit In The Sky” e la Helloweeniana “Metal Breed” che farà sicuramente fare del gran sano head bagging in ogni concerto. A chiudere il cd ci sono due brani lenti, prima la straziante “Unconditional”, una ballad forse troppo strappa lacrime, soprattutto per il testo e, infine, “Ode To Alexander” che permette di uscire in bellezza dal quarto album di Rob Rock.
Sicuramente Garden Of Chaos non è un disco per chi ama la sperimentazione e le avanguardie, ma al contrario, è diretto a tutti quelli a cui piace la sana, vecchia musica semplice ed orecchiabile ma non per questo meno tecnica o affascinante. Rob Rock ha ormai un bagaglio di esperienza tale che gli permetterà di far parlare di se ancora per molto. Ora ci mettiamo ad aspettare il suo prossimo lavoro.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. Garden Of Chaos
  2. Satan’s Playground
  3. Savior’s Call
  4. This Time Is The Last Time
  5. Only A Matter Of Time
  6. Spirit In The Sky
  7. Metal Breed
  8. Millenial Reign
  9. Unconditional
  10. Ode To Alexander

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