Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Recensioni » Sinergy - "To Hell and Back" (Nuclear Blast /Audioglobe)
elenco recensioni

Sinergy - "To Hell and Back" (Nuclear Blast /Audioglobe)

Line up:

Kimberly Goss: vocals
Alexi Laiho: guitars
Roope Latvala: guitars
Marco Hietala: bass
Tommi Lillman: drums
 

voto:

7
 

recensione

Siamo di fronte all’ uscita del secondo album di questa formazione (per altro cambiata rispetto al primo) che vede come protagonisti i coniugi Laiho. Il disco si articola attraverso undici canzoni delle quali ben tre sono cover, l’opening track è “The Bitch is Back” è un buon esempio di metal classico che risente delle influenze dei Children of Bodom (forse perché Mr. Laiho è il frontman di questa rinomata band?), ottime le intuizioni melodiche sulle quali si eleva la voce incisiva, ma mai eccessivamente tirata della signora dai lunghi capelli che riesce veramente a valorizzare il sapiente lavoro del resto del gruppo, senza dubbio una delle migliori song dell’ album. Al secondo posto abbiamo “Midnight Madness” il cui inizio si snoda su tonalità vagamente maideniane, ma il resto della canzone ha una sua propria identità, il tema iniziale viene riproposto più avanti dando una continuità allo sviluppo della canzone e gli assoli in stile quasi rock richiamano il feeling della track precedente. Segue “Lead Us to War” che forse è la canzone meno in linea col disco per le parti di tastiera ispirate al gotico che si inseriscono in un contesto che sfiora l’ hard rock, proponendo un interessante, ma non sempre apprezzato contrasto tra le prime sonorità più fredde e le seconde decisamente più calde. Qui viene proposto un duetto vocale con Alexi che incredibilmente canta in pulito. Abbiamo poi “Laid to Rest”, un lentone dall’indubbia musicalità per quanto riguarda la parte strumentale, ma vengono un po’ a mancare le doti compositive a proposito della stesura del testo, infatti la sonorità delle parole più di una volta non è adeguata al sottofondo. Al quinto posto c’è una meritevole “Gallowmere” che ripropone con decisione lo spirito del disco, il ritmo aumenta rispetto alle canzoni che l’ hanno preceduta e i toni si fanno incalzanti. Semplice ma diretta. In “Return to the Fourth World” viene riproposto il contrasto tra l’ atmosfera chiusa delle strofe e quella spaziosa del ritornello, niente di specifico da segnalare, lascia infatti il tempo che trova. Ad aprire “Last Escape” abbiamo l’ esprit de finesse di Alexi che dopo essersi trattenuto per ben sei canzoni doveva pur farsi riconoscere con un bel rantolo. A parte le considerazioni sul galateo la canzone risulta piuttosto piatta. L’inizio a voce scoperta di “Wacke up in Hell” fa presagire un polpettone sentimentale, timore che viene in parte fugato da una canzone pacata che fluisce via senza intoppi , però senza neanche provocare smodate emozioni. La prima cover presente nel disco ci riporta abbastanza indietro, nel 1977, è infatti “Hanging on the Telephone” dei Blondie, grande hit al tempo, ma forse non è la scelta più adatta per una cover da inserire in questo contesto per le sonorità troppo aperte che richiamano il punk. E poi gli squilli di cellulare all’ inizio della canzone sono davvero tediosi! Abbiamo ora una presenza eccellente: “Rock you like a Hurricane” degli Scorpions! L’arrangiamento è pressoché uguale alla versione originale, fatta eccezione per alcuni virtuosismi dei chitarristi, ciò che differisce palesemente dalla versione originale è come ovvio la voce; tutti i cultori della “buona” musica griderebbero allo scandalo, ma la voce di Kimberly avvalora questa versione rispetto all’originale. Altra esimia apparizione: “The Number of the Beast” di un “certo” gruppo di oltremanica al quale il buon Alexi sembra particolarmente devoto. Buona esecuzione, e sebbene le parti vocali non siano portate al limite bisogna riconoscere una certa personalità alla singer. In un quadro generale il disco ha degli buoni spunti che non sempre sono portati a termine, per lo più ottime sono le prestazioni dei due chitarristi e notevole è la voce della cantante che sa essere sensuale anche nelle parti più dure. Il disco risulta più piacevole ad i primi ascolti rispetto a quando se ne sviluppa una conoscenza più approfondita.

Recensione di Lorenzo Canella

tracklist

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com