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recensione

Dopo l’esordio avvenuto nel 2005 con “Industrial Mental Concept” edito da Dead Sun Records, ecco che i francesi Reverence hanno deciso di tornare a farsi vivi pubblicando il nuovo full-lenght, “Chamber of Divine Elaboration” per la nostrana Avantgarde Music. Da sempre non sono grande estimatore della scena black transalpina, ma il sound dei Reverence è qualcosa di incatalogabile, quindi ben poco influirà questo mio pensiero sull’opinione su questo specifico lavoro.
“Chamber of Divine Elaboration” segue la linea tracciata dal primo album, l’estrema ricerca di atmosfere incomprensibili ed impenetrabili. Questo, dal lato positivo riesce a mostrare l’originalità del songwriting di del leader I. Luciferia, ma dall’altro, i tempi lenti e dissonanti provocano una eccessiva pesantezza dell’ascolto.
C’è poi qua e là qualche ottima accelerazione, ma nulla di estremo, sia chiaro, che infastidisce e fa pensare: “Ma non poteva essere così tutto l’album?”. La risposta è no. Questo incedere è ricercato e voluto proprio per destabilizzare l’ascoltatore, con il rischio però che il cd rimanga sullo scaffale a prendere la polvere dopo un solo, superficiale ascolto.
Insomma, un disco strano, originale, atipico, quindi non per tutti.

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

1. Infra-Code of Perdition
2. Institution of the Dirt Archetype
3. Infected forms of distance
4. Inner Phaze
5. White Journey.Inc
6. Astral Noise Projection
7. Pride of Inanimate Emptiness