In attesa dell'arrivo del nuovo album degli Immortal, consoliamoci con l'uscita del primo full-lenght dei Dead To This World, la nuova band capitanata dell'ex Iscariah.
E devo dire che la consolazione è delle migliori, infatti il cd, pur nella sua semplicità compositiva ha un appeal veramente spiccato.
Il disco è di chiaro stampo thrash metal, ma le tinte oscure in pieno stile "True Norwegian" si fanno sentire, sia a livello musicale sia a livello di liriche, donando quel tocco di varietà che conquista: un sound che si può facilmente accostare a quello dei loro concittadini Grimfist.
Oltre al già citato Iscariah, che qui troviamo in veste di compositore-cantante-chitarrista-bassista, nella band c'è soltanto un altro elemento, un pezzo grosso della scena black norvegese, Kvitrafn, l'ex batterista dei Gorgoroth, autore qui di una performance quanto mai convincente.
Björnar Erevik Nilsen ha poi messo il marchio realizzando una produzione eccellente. Insommma un disco brutale e feroce che vuole (e ci riesce) mordere l'ascoltatore fin dal primo all'ultimo secondo.
L'accoppiata centrale "Goatpower", già pubblicata nel 2005 sul demo "Dominions Of Hell", e "1942" rappresenta il climax del cd e su quest'ultima canzone compare come guest Stud Bronson, ex Old Funeral, ora leader dei The Battalion.
Un debutto che non poteva essere migliore.
Recensione di Dimitri Borellini
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