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Ignitor - "Road of Bones" (Cruz del Sur Music/***)

Line up:

Erika – Vocals
Annah Moore - Lead Guitar
Stuart Laurence - Lead Guitar
Brendon Bigelow – Bass
Pat Doyle - Drums
 

voto:

6,5
 

recensione

Non aspettatevi assolutamente niente che suoni dopo il ’90 dagli Ignitor. Aspettatevi quindi un disco che si nasconde di fronte alla parola “moderno”, ma anche un disco che suona dannatamente bene. “Road of Bones” rappresenta uno di quei dischi che il prototipo del heavy metaller non può assolutamente lasciarsi sfuggire. Il primo aggettivo che balza alla mente è: formativo. Questo disco contiene infatti l’essenza delle emozioni che band quali i grandissimi Metal Chruch sono riusciti a donare nei loro anni , ma anche influenze ereditate dai Judas Priest, dai Megadeth e dai Mercyful Fate. Le dieci canzoni (anticipate dall’intro “Death on the Road” che per fortuna non c’entra nulla con gli Iron Maiden) scorrono via molto velocemente, grazie alla buona produzione ed alle melodie orecchiabili ma non scontate di songs come “Scarlet Enigma” e “March to the guillotine”. E’ difficile trovare cadute di stile o compositive: gli Ignitor, guidati dal chitarrista Stuart Laurence, conoscono molto bene la formula del tradizionale heavy metal e la rispettano mettendoci tutta la passione che questo genere riesce ad infondere come pochi altri; la prova su tutte è l’opener e titletrack “Road of Bones”, una canzone che contiene tutti i dettami del genere, ma composta e suonata in modo del tutto personale. Davvero un gran bel pezzo. Hymn of Erin è un altro frammento molto valido che mette in dote la bravura di tutti e quattro i musicisti, sia come arrangiatori che come strumentisti. Una particolare nota di merito va anche alla singer Erika, una cantante con tanto di attributi che molti vocalist di questo genere si sognano alla grande. Varrebbe la pena di ascoltare Road of Bones anche solo per la sua performance vocale, non da dieci e lode ma veramente valida per il contesto a cui si presta e per la eccezionale grinta che emerge dalla sua ugola. Lovely voice. In conclusione se l’obiettivo è soddisfare i defenders e mantenere il ricordo di cosa è stato l’heavy metal negli anni ’80, tale missione può dirsi perfettamente riuscita. Altrimenti, grazie per avere tirato fuori qualche meraviglioso ricordo anche a chi ha chiuso la porta a quel genere anni fa.

Recensione di Riccardo "Rik" Canato

tracklist

  1. Death On the Road
  2. Road Of Bones
  3. Scarlet Enigma
  4. March to the Guillotine
  5. Wings of the Blackheart
  6. Hymn of Erin
  7. Phoenix
  8. Broken Glass
  9. Castle in the Clouds
  10. God of Vengeance
  11. Reinheitsgebot

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