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Eluveitie - "Slania" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

Chrigel Glanzmann - Vocals, Mandola, pipes
Meri Tadic - Fiddle, Vocals
Anna Murphy - Hurdygurdy, vocals
Sevan Kirder - bagpipe, irish flute
Rafi Kirder - Bass
Ivo Henzi - guitar
Siméon Koch - guitar
Merlin Sutter - Drums
 

voto:

8,5
 

recensione

A scuola si studia la storia di Roma, delle battaglie del generale Caio Giulio Cesare contro i Galli e Vercingetorige, dei popoli germanici, della Gallia Cisalpina e Transpadana. Ma la Confederazione Elvetica? Anch'essa era abitata da popolazione celtiche e recentemente qualcuno è uscito dalle valli di questa terra così vicina a noi ma allo stesso tempo così misteriosa per narrarci la storia del suo paese. Qualcuno che, in molte canzoni si esprime ancora nell'idioma utilizzato 2000 anni fa dai propri avi. Qualcuno che ha unito ad uno swedish death melodico tanti di quegli innesti e strumenti tipici folk (ma atipici metal) da riuscire a dar vita ad un sound personale, sto parlando degli Eluveitie.
Quasi un'orchestrina più che una band, gli Eluveitie possono contare su sette validi musicisti ed un buon screamer alla voce.
Per quanto riguarda il lato più metal di questo sound è impossibile non cadere nel paragone con gli svedesi Dark Tranquillity, i riffs, il timbro vocale e anche le pose (in sede live) riportano alla mente questa band. Tutta l'originalità del combo elvetico risiede invece nel lato folk, dal violino di Meri Tadic, all'hurygurdy di Anna Murphy senza dimenticare le cornamuse ed altri strumenti a fiato suonati in maniera egregia da Sevan Kirder e dal vocalist Chrigel Glanzmann che si cimenta in più occasioni anche in esecuzioni acustiche con chitarra e mandolino.
E così in "Slania", il disco che stiamo analizzando, troviamo brani dove la matrice moderna riconduce a formazioni a noi note , vedasi "Grey Sublime Archon " dove molti passaggi riconducono agli In Flames di Reroute to Remain.
In altri come "Primordial Breath", si viene a creare una sorta di equilibrio ed intreccio tra le due anime della band.
Infine troviamo pezzi come "Anagantions", dove un'ottima performance di violino viene accompagnata da una cornamusa.
Nel disco troviamo anche "Inis Mona" unica macchia nera se vogliamo, non per quanto riguardi la bellezza delle orchestrazioni ma perché con quel ritornello orecchiabile suona un po' troppo da brano che fungerà da specchio allodole non rispecchiando l'anima vera del gruppo ma bensì quella più commerciale.
Ottima ovviamente la produzione, la qualità audio non lascia dubbi e così sebbene siano molti , tutti gli strumenti hanno il loro spazio. Un disco che sicuramente si farà sentire nei prossimi mesi, anche se ritengo personalmente che la band e le sue canzoni si prestino maggiormente ad esibizioni live.
Per cui fans del folk e del pagan per il momento godetevi Slania ma appena potete correte a vedere gli Eluveitie dal vivo.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Samon
  2. Primordial Breath
  3. Inis Mona
  4. Gray Sublime Archon
  5. Anagantios
  6. Bloodstained Ground
  7. The Somber Lay
  8. Slanias Song
  9. Giamonios
  10. Tarvos
  11. Calling The Rain
  12. Elembivos

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