A scuola si studia la storia di Roma, delle battaglie del generale Caio Giulio Cesare contro i Galli e
Vercingetorige, dei popoli germanici, della Gallia Cisalpina e Transpadana. Ma la Confederazione Elvetica?
Anch'essa era abitata da popolazione celtiche e recentemente qualcuno è uscito dalle valli di questa terra così
vicina a noi
ma allo stesso tempo così misteriosa per narrarci la storia del suo paese. Qualcuno che, in molte canzoni si
esprime ancora nell'idioma utilizzato 2000 anni fa dai propri avi. Qualcuno che ha unito ad uno swedish death
melodico tanti di quegli innesti e strumenti tipici folk (ma atipici metal) da riuscire a dar vita ad un sound
personale, sto parlando degli
Eluveitie.
Quasi un'orchestrina più che una band, gli Eluveitie possono contare su sette validi musicisti ed un buon
screamer alla voce.
Per quanto riguarda il lato più metal di questo sound è impossibile non cadere nel paragone con gli svedesi
Dark Tranquillity, i riffs, il timbro vocale e anche le pose (in sede live) riportano alla mente questa band.
Tutta l'originalità del combo elvetico risiede invece nel lato folk, dal violino di Meri Tadic, all'hurygurdy
di Anna Murphy senza dimenticare le cornamuse ed altri strumenti a fiato suonati in maniera egregia da Sevan
Kirder e dal vocalist Chrigel Glanzmann che si cimenta in più occasioni anche in esecuzioni acustiche con
chitarra e mandolino.
E così in "Slania", il disco che stiamo analizzando, troviamo brani dove la matrice moderna riconduce a
formazioni a noi note , vedasi "Grey Sublime Archon " dove molti passaggi riconducono agli In Flames di Reroute
to Remain.
In altri come "Primordial Breath", si viene a creare una sorta di equilibrio ed intreccio tra le due anime
della band.
Infine troviamo pezzi come "Anagantions", dove un'ottima performance di violino viene accompagnata da una
cornamusa.
Nel disco troviamo anche "Inis Mona" unica macchia nera se vogliamo, non per quanto riguardi la bellezza delle
orchestrazioni ma perché con quel ritornello orecchiabile suona un po' troppo da brano che fungerà da specchio
allodole non rispecchiando l'anima vera del gruppo ma bensì quella più commerciale.
Ottima ovviamente la produzione, la qualità audio non lascia dubbi e così sebbene siano molti , tutti gli
strumenti hanno il loro spazio.
Un disco che sicuramente si farà sentire nei prossimi mesi, anche se ritengo personalmente che la band e le sue
canzoni si prestino maggiormente ad esibizioni live.
Per cui fans del folk e del pagan per il momento godetevi Slania ma appena potete correte a vedere gli
Eluveitie dal
vivo.
Recensione di Paolo Manzi
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.