I Bloodlights nascono ad Oslo ad inizio del 2006. Dopo un anno dallo spilit dei Gluecifer, il loro leader Captain Poon, non riesce a stare lontano dalle scene e si rilancia con questo nuovo progetto, dovre oltre ad essere affiancato dalla sua amata chitarra, assume il ruolo di singer con risultati più che discreti in relazione al genere prosposto: un punk-rock minimalista senza innovazione, ma con una certa aggressività che sicuramente conquisterà i fans della ex-band di Captain Poon.
Dodici canzoni compongono questo debutto, tutti veloci ed aggressivi, che badano al sodo senza disperdersi e dilungarsi, infatti soltanto una ha una durata che supera i 4 minuti. Un album che si lascia ascoltare con piacere, fila via liscio senza entusiasmare ma anche senza provocare disturbo. Tutto sulla stessa falsariga, con una buona sezione ritmica, buoni intrecci chitarristici, riff semplici e punkeggiati: la sola eccezione al sound Bloodlights è rappresentata della ballad “Screwing Yourself”.
Un debutto così fresco e semplice credo fosse proprio quello che serviva a Captain Poon per rituffarsi nella scena, in un cui è stato un esponente di spicco, con il giusto appeal: vedremo nei prossimi anni se questo album sarà stato un buco nell'acqua o il trampolino per la ri-consacrazione.
Recensione di Dimitri Borellini
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.