Sottoponiamo alla vostra attenzione il disco "Page 26" ad opera della band "Ibridoma", gruppo attivo dal 2001 che presenta il secondo demo (il primo è stato "Lady Of Darrkness, 2005) si tratta di 5 tracce a metà tra demo e mini cd, sia per quantità d materiale, che per la qualità della produzione, sebbene infatti il prodotto si presenti in vesti piuttosto minimali (cd masterizzato bianco, custodia slim e booklet di 2 pagine e senza i titoli dei pezzi) può vantare una qualità audio perfezionabile, ma niente male.
La opening track ci da delle coordinate ben precise riguardo a dove collocare la band, chitarre, batteria e voce ammiccano all' heavy più classico, si può decifrare una corposa influenza dei Judas Priest contaminata con ingredienti più power, il ritmo è non troppo veloce e non troppo cadenzato, una via di mezzo insomma, il brano sembra puntare più al feeling che all' impatto diretto, risultando però come annacquato, inoltre la durata di circa sei minuti risulta pesante all' ascolto per il fatto che, sebbene il pezzo sia in un certo senso diviso in 2 parti (a livello di struttura e riffs), queste non differiscono nel mood.
Altro pezzo da oltre sei minuti al secondo posto, per il quale si possono in buona parte ripetere i commenti inerenti al brano precedente. La struttura cambia, cambiano anche i riffs, ma il ritmo resta sempre su velocità medie. Rispetto all' opening track troviamo un feeling un po' maggiore, ma la durata così estesa ne frustra l' incisività.
Al terzo posto finalmente un brano che sembra da una parte mordere più a fondo, dall' altra presenta un ritornello con più presa, piacevole la parte strumentale al centro.
Al penultimo posto quella che appare essere la ballad di rito, ma che dopo poco vira in un atmosfera inquietante e tesa. Il brano più interessante del cd.
Gli Ibridoma chiudono le danze con una ballad vera e propria, basata su un giro armonico semplice e piacevole, ma anche qui sfioriamo i sei minuti che è davvero troppo.
Facendo un sunto generale si vede il prodotto di una band con discrete capacità, ma fortemente derivativa, il genere di sicuro non è dei più freschi ed innovativi e viene interpretato in modo piuttosto semplice, semplicità che viene per di più stirata per una durata media di oltre 5 minuti.
Analizzando le singole prestazioni vediamo una batteria prevalentemente semplice e lineare, con qualche abbellimento qui e li, le chitarre ritmiche hanno un buon suono e l' esecuzione è precisa, mancherebbe solo un pelino di convinzione in più. La solista lavora discretamente a livello compositivo ed ha un esecuzione accurata, il suono però non favorisce di certo l' espressione.
Il basso ha veramente troppo poco volume ed è un peccato perché potrebbe aggiungere spinta al tutto. Veramente ottima la voce, il timbro ammicca ai Rush e l' esecuzione è puntuale e precisa, non male nemmeno dal punto di vista compositivo, è sicuramente in punto di forza della band.
Nonostante le diverse critiche di natura tecnica il prodotto non manca di una certa spendibilità, sicuramente la registrazione di questo demo è stata un ottima palestra per il gruppo.
Recensione di Lorenzo Canella
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