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In Flames - "A Sense Of Purpose" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

Anders Fridén – Vocals
Jesper Strömblad – Guitar
Björn Gelotte – Guitar
Peter Iwers – Bass
Daniel Svensson – Drums
 

voto:

4
 

recensione

Una band con un passato come gli In Flames può permettersi di avere una piccola svolta di stile, concediamo anche sperimentazioni, evoluzioni e altro ancora ma quando si arriva al culmine toccando il fondo è forse ora di guardarsi un po’ le spalle e pensare se è davvero il caso di spingersi troppo verso nuovi orizzonti.
Personalmente sono sempre stato favorevole alle ricerche di nuovi suoni, come con i Dark Tranquillity che nel passare degli anni hanno cercato di fondere sempre più in maniera elaborata e ben riuscita alcuni elementi elettronici con il loro vecchio stile Gothenburg ma per Anders e soci il discorso è ben diverso. Purtroppo qua stiamo parlando di un radicale cambio di genere musicale che già da “Reroute To Remain” ha poco convinto per poi arrivare alla quasi totale delusione di “Soundtrack To Your Escare” e il più fresco “Come Clarity” che nonostante tutto qualcosa di decente lo contenevano ancora.
Ero abbastanza sfiducioso quando venne annunciato questo “A Sense Of Purpose”, sfiducia che si confermò ascoltando l’EP “The Mirror's Truth” e dopo aver ascoltato interamente questo nuovo album posso dire certamente che li abbiamo persi!!!
L’album se così è concesso chiamarlo parte con l’estratta dall’EP di cui ho appena parlato, e già per chi è la prima volta che sente questo pezzo si può accorgere del disastro che gli svedesi stanno combinando, a cominciare dalla voce di Fridén che non ne vuole più sentir parlare di Growl, per dedicarsi a un cantato pulito e chiaro, reso il più ascoltabile possibile.
Pezzo dopo pezzo la noia sale e i brani sembrano procedere tutti sulla stessa direzioni, piatti, falsi, e monotoni al massimo fino ad arrivare a “The Chosen Pessimist” che nonostante la struttura quasi del tutto identica agli altri pezzi è l’unico pezzo che mi ha incuriosito grazie alla buona coordinazione chitarra – voce creando un lento davvero carino.
La parte finale è assolutamente la più difficile da digerire, nonostante la buona prova di Svensoon alla batteria che dà un minuscolo spiraglio di luce in mezzo a questa folta nebbia, rendendo passabili pezzi come “Sober And Irrelevant” e la traccia conclusiva “March To The Shore”.
No ragazzi non ci siamo, la cosa più giusta da fare ora è chiedersi quanto possano essere soddisfatti gli In Flames di questo lavoro e di quanto si siano arricchite le loro tasche, sembra quasi di essere tornati negli anni ’90 quando a fare una cosa del genere furono i Metallica.
Se andate nei negozi in questi giorni i vostri 20 euro spendeteveli in altro.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. The Mirror's Truth
  2. Disconnected
  3. Sleepless Again
  4. Alias
  5. I'm the Highway
  6. Delight and Angers
  7. Move Through Me
  8. The Chosen Pessimist
  9. Sober and Irrelevant
  10. Condemned
  11. Drenched in Fear
  12. March to the Shore

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