Si sente tanto parlare in giro di bands medieval folk provenienti soprattutto dalle vicina Germania. E' indubbiamente un genere, questo, che nel corso degli ultimi anni sta vivendo il suo momendo d'oro.
Anche la nostra penisola può vantare una band facente parte di questo filone. I bergamaschi Folk Stone, una formazione che trae la propria ispirazione da band quali In Extremo e Subway to Sally e ci fermiamo qui, perché di sola ispirazione si tratta; i Folk Stone infatti apportano del loro, si distinguono dai mastodonti del genere grazie ad un'attitudine più genuina e diretta che si ritrova in tutto il disco. Altra grande peculiarità della band è il cantato in madrelingua con una voluta flessione bergamasca per rimarcare maggiormente l'origine dell'ensamble.
Un rapido e meritato successo ha portato la band alla ribalta con la pubblicazione di un solo Ep autoprodotto. Oggi celebriamo invece l'uscita del primo full leght. Dieci tracce, alcune delle quali già presenti nell'Ep altre invece completamente inedite, di puro e genuino folk metal cantato in italiano, suonato con strumenti tipici della nostra storia come bombarde, cornamuse, flauti, uniti ad una potente base di classico heavy metal.
Anche le tematiche trattate sono interessanti, un tibuto innanzitutto alle Orobie, i monti della band, per poi passare a feste, brindisi ma anche ad argomenti più profondi come la libertà rivista sotto differenti aspetti.
Il disco si apre con un'intro di cornamusa e arpa lenta e malinconica ma profonda ed intensa per poi cedere spazio a quello che è il biglietto da visita della band, l'omonima "Folk Stone". In questa traccia tutti gli strumenti vengono messi sullo stesso piano avendo così modo di presentarsi all'ascoltatore. Impossibile non farsi rapire dalle note prorompenti di cornamuse, arpa e chitarra.
La successiva "Briganti di Montagna" gioca sulle stesse ritmiche veloci, è un brano di quelli articolati ma di facile assimilazione che entra in testa e non se ne va più tanto facilmente.
Si va sul pesante con "Rocce Nere", il suono si fa più cupo, l'atmosfera allegra e goliardica lascia spazio ad un momento più intenso: è la celebrazione delle Orobie!
"Avanti" è un brano popolare completamente acustico scritto da un'anonimo italiano nel XV° secolo pwe un'attimo l'animo metal viene accantonato ed il pezzo viene proposto utilizzando solamente gli strumenti classici dell'epoca.
Altri brani interessanti sono "Oltre il Tempo", "In Taberna" e "Alza il corno" le cui tematiche sono sicuramente adatte in chiave live.
Per confezionare un prodotto così interessante è stato scelto un formato digipack curato sia nell'artwork che nei materiali.
Finalmente anche l'Italia ha una band che rende omaggio alle sue terre alle sue origine ad al proprio folklore, disco assolutamente imperdibile!
Recensione di Paolo Manzi
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