Dopo otto studio album, una carriera quasi ventennale e un nuovo contratto discografico con la Indie Recordings, i norvegesi Red Harvest decidono che è tempo di realizzare una sorta di best of: dico una sorta, perchè gli undici brani presenti su "The Red Line Archives" sono sì pezzi già editi, ma completamente remixati. Questa opera è stata possibile perchè il genere trattato dal combo nordico è un industrial metal ricco di elementi elettronici. La maggior parte delle canzoni sono estratte da “Cold Dark Matter”, “Sick Transit Gloria Mundi” e "Internal Punishment Programs”, mentre è quasi dimenticata la prima parte di carriera, quando il sound della band era ben lontano da quello attuale, molto più indirizzato verso il thrash metal. Nonostante il remixaggio però i pezzi non perdono le loro caratteristiche originali, anche se alcuni arrangiamenti rendono alcuni pezzi particolarmente attraenti, come il sound EBM di "Move or Be Moved" o quello heavy di “Synthesize My DNA”.
Una raccolta carina, semplice e probabilmente senza troppe pretese, fatta magari per divertirsi nell'attesa di partorire il successore dell'ottimo “A Greater Darkness”.
Recensione di Dimitri Borellini
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