I Circle II Circle sono la band nata dalle costole de Savatege nel 2001, quello che sembrava all’inizio solo un progetto parallelo si è trasformato in una band a tutti gli effetti, anzi una band da quattro dischi in soli sei anni.
Tutto è iniziato quando l’ex singer dei Savatage, Zachary Stevens, ha ricominciato a comporre con Jon Oliva al di fuori della band che aveva appena lasciato.
Ora a sei anni di distanza la band si ripropone con un nuovo full length intitolato Delusions of Grandeur, un disco le cui sonorità sono indubbiamente legate alle sonorità dei Savatege.
Il disco che contiene 10 traccie spazia all’interno dell’heavy metal passando da sonorità più melodiche ed orecchiabili a pezzi più duri dove la chitarra Evan Christopher si fa più pesante.
È proprio con la chittarra di Christopher che si apre Delusions of Grandeur: un gran riff lancia la prima canzone “Fatal Warning”. L’opener è un pezzo molto ben riuscito, vicino al power ma sempre con quel taglio Savatage che non lo rende un pezzo scontato. Il ritornello rimane scolpito in testa anche dopo il primo ascolto. Decisamente diversa è la seconda traccia “Dead Of Dawn”, se prima sembrava di ascoltare i Masterplan ora siamo decisamente su atmosfere più cupe (era intuibile anche solo da titolo, “La Morte dell’Alba”, non è che poi sia un concetto tra i più allegri). Saltando di commentare la scontata “Forever”, devo purtroppo ammettere che il disco si arena su un’insipida “Echoes” ma si riprende subito con una veloce e piacevole “Waiting”, anche se Zac e soci siamo abituati ad aspettarci di meglio.
Altre canzoni da notare sono “So Many Reasons”, più rock rispetto al resto dell’album e con all’interno un potente assolo che basta lui a renderla una grande canzone, e l’ultima “Every Last Thing” che, sebbene sia una delle canzoni più belle dell’album sembra troppo la brutta copia di “Chance” di Handful of Rain. Bella ma purtroppo non così avvolgente come la song sei Savatage.
Delusions of Grandeur non è una delusione totale, rimane sicuramente un bel album che piacerà ai fan del genere, anche perché contiene delle chicche non da ridere, certo su di lui pesa ciò che i Savatage hanno già fatto in passato. Sicuramente se i Circle II Circle passassero per un tour italiano difficilmente me li fare scappare!
Recensione di Tommaso Bonetti
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