In attesa del successore del bellissimo “Natural Disaster” gli Anathema sfornano un disco, questo “Hindsight” che altro non è se non il re-arrangiamento in chiave acustica delle migliori canzoni del secondo periodo della band, la fase rock dalle pink floydiane influenze. Ecco così, che dopo l’ormai datato abbandono al death doom metal la band di Liverpool, capitanata dai tre fratelli Cavanagh, offre un antipasto forse riscaldato ma comunque gustoso per i propri fan. Si comincia con “Fragile Dreams”, ben riuscita in questa veste soft, mentre calano di tensione le varie “Leave no Trace” e “inner Silence”. La quarta canzone, attesissima da chi recensisce, delude purtroppo le aspettative, mancando di mordente e perdendo gran parte della sua freschezza e malinconia. “Are You There?” e “Angelica” (unico brano del primo periodo) rialzano invece le sorti e il giudizio del disco. Una nota di merito va fatta alla unica e molto suggestiva inedita “Unchained”, l’ultima track del disco, raffinata ed evocativa allo stesso tempo e sulla scia di quanto ormai proposto dal combo inglese. Scordatevi le chitarre elettriche se non per qualche comparsata e godetevi questo ultimo aperitivo di fine estate in attesa della prossima e vera release di una band che ha tanto o poco da dire, a seconda dei gusti, ma che è sempre meritevole di attenzione. Natural Disaster usciva ormai un lustro fa…per il suo successore è solo questione di tempo.
Recensione di Riccardo “Rik” Canato
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