Paesaggi gelidi, atmosfere cupe e lamenti disperati sono contenuti in questo album degli Huldrefolk, gruppo belga attivo dal 2004 che ha pubblicato il primo demo nel 2006 e successivamente al quale ha firmato un contratto con l'etichetta italiana Slava Satan Recerds. Dopo un anno da questo passo, la band ha messo alla "luce" il suo primo album studio dal titolo "Eeuwenhout", qualcosa che merita davvero la vostra attenzione. Loro si definiscono "medieval trollish pestkult" ma si tratta a tutti gli effetti di black metal vecchia scuola, freddo e selvaggio. L'opera inizia in modo evocativo, quasi tribaleggiante prima di esplodere nel primo brano Gemene Gronden. Riffing semplice ma d'impatto, senza troppi fronzoli, in cui è riversata solo una gran voglia di esprimere in musica una rabbia oscura, arcana e dimenticata. Atmosfere fredde pervadono i brani, in modo morboso e selvaggio, come un urlo disperato senza fine e senza speranza. Come un rimando al passato, le note si fanno portavoce di ricordi che non devono essere spazzati via e procedono dirette senza cedere mai il passo a ciò che potrebbe ostacolarlo. La batteria è sempre incalzante, potente e precisa e dona ai pezzi una violenza gelida. La voce di Drang è roca, graffiante e coinvolgente; l'ascoltatore sente chiamare il suo nome tra le grida e non può evitare di unirsi con l'animo al lamento desolato che avanza sul medievale paesaggio colpito dalla peste. Tra le dieci tracce, spicca in particolar modo Pest Alchemie, un brano impreziosito da un notevole arpeggio di chitarra acustica e da un vero e proprio assalto di batteria. Alcoholocaust è un altro pezzo altrettanto bello che si distingue per i tempi cadenzati e le strutture melodiche. Sembra che questi epici guerrieri siano sempre pronti a sferrare il loro colpo dritto al cuore del nemico. La produzione è buona mentre i testi nel booklet sono qualcosa di illegibile quindi a parte dirvi che l'artwork è molto ben curato, altro a riguardo non so aggiungere. Tirando le somme, Eeuwenhout è un album che ho ascoltato davvero molte volte e che continua a piacermi ogni volta di più. Non sarà il massimo dell'originalità ma la ritengo una proposta estremamente interessante e valida, soprattutto se consideriamo che si tratta del primo album studio della band. Per quanto mi riguarda ho alte aspettative per i futuri lavori di questo gruppo.
Recensione di Cristina Alexandris
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