I Lahmia tornano con un nuovo demo, che per essere un demo bagna davvero il naso a un sacco di CD blasonati prodotti da case discografiche di alto livello.
“Forget Every Sunrise”, questo il titolo del disco, è davvero un passo avanti al precedente lavoro “An Eternal Memory” ed è davvero un piacere vedere che una band promettente ha imboccato la strada giusta: questo demo è bello sotto ogni punto di vista, partendo sia d’all’artwork, del quale spero facciano presto una maglietta, alle foto del booklet e alla qualità delle registrazioni. Per non parlare ovviamente della musica e dei progressi che questa band è riuscita a fare in così poco tempo.
Forget Every Sunrise contiene cinque canzoni per un totale di 27 minuti di musica, e già qui un altro punto è stato centrato: le canzoni sono di un paio di minuti più corte rispetto al precedente lavoro: tutto a vantaggio della concretezza dei brani.
Il disco si apre con “Nightfall” un pezzo davvero accattivante il cui sound porta già segni di discontinuità con precedente demo, le sonorità vicine ai Sentenced sono molto attenuate in favore di un metal molto più veloce e tecnico. I cambi di tempo e di atmosfere rimangono una costane fondamentale dei Lahmia e grazie a questo riescono a creare brani molto articolati e interessanti come “Grinding Dreams”.
Il terzo brano “Gliss Every Child” si apre invece come una lenta ballata sull’arpeggio di Flavio Giannello ma parte a breve il doom metal stampo Lahmia con il potente growl di Francesco Amerise a fare da testa di cuoio. La loro musica scorre veloce e senza intoppi, non cade mai nel già sentito e tiene sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore, la canzone più riuscita del disco è, sicuramente “Game of Sacrifice”, un concentrato dei headbagging che farà mettere ben più di un punto di sutura durante il pogo. Il disco si chiude infine con “The Last Dance” un’ulteriore conferma del valore della band romana.
I Lahmia sono riusciti a fare tesoro delle critiche che gli erano state mosse dopo il primo lavoro e sono incredibilmente migliorati. Ora hanno la tecnica e la classe, se sapranno tenere il talento non li fermerà più niente. Spero di mettere la loro prossima recensione tra i full lenght e non più tra i demo!
Recensione di Tommaso Bonetti
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