A ben 33 anni dal primo disco composto coi Dictators, il leggendario chitarrista newyorkese Ross "The boss" Friedman torna con una colata di puro metallo dal pretenzioso titolo "New metal leader" che, fara' saltare in aria i vostri amplificatori durante questa calda estate!
Il notissimo axeman, tutti lo ricordano come primo chitarrista dei Manowar, co-autore dei brani dei primi 6 albums della band, un pezzo di storia della nostra Musica insomma, fa quello che ha sempre fatto con successo, ovvero scrivere brani in classico stile Heavy Metal anni '80.
Dalla pomposa intro "I.H.L.", si passa celeri a "Blood of knives", bordata dal sapore quasi power con un bellissimo refrain, si prosegue con l'epica "I got the right" e "Death & Glory" che a dispetto del titolo abusato, aiuta a tenere alta la tensione del disco.
Non c'e' un attimo da perdere neanche con la successiva "Plague of lies" tipicamente Manowar style, certo il singer Patrick Fuchs non sara' Eric Adams ma, grazie al potente timbro vocale, se la cava alla grande.
Anche la song numero 6,"God of dying" ci riporta alla mente le immortali note di una suite dei "Kings of metal" come "Guyana (Cult of the damned)", con le dovute proporzioni s'intende...
L'album ci fa assaporare ancora una volta cosa significava negli eighties con la parola metal, con la stranamente scanzonata (sulla scia dei Twisted Sister per intenderci) "May the gods be with you", per poi rituffarsi nell'epic con "Constantine's sword", senza sosta con l'anthemica "We will kill",che anticipa il bel mid-tempos di "Matador" (con tanto di parte flamencata nel finale), si chiude alla grande con la conclusiva "Immortal son", degno saluto in chiave sognante di questo gradito e atteso come-back.
In definitiva bisogna solo levarsi il cappello di fronte alla perseveranza del buon Ross "The boss" che, in tutto questo tempo non ha mai perso un'oncia di passione nel verbo da lui professato, il vero HEAVY METAL!!!
Recensione di Alessio Aondio
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