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Agabus - "Mitakuye" (X-treme rising records/***)

Line up:

Aro - voce
Zapa - chitarra
Raz - basso
Pala - batteria
 

voto:

7
 

recensione

A tre anni di distanza dall'ultimo "Last way left" esce finalmente il terzo disco dei lecchesi Agabus, che come sempre suonano un Thrash-core in your face scevro da compromessi e fronzoli.
Devo dire che la band è veramente in palla nel picchiare duro, infatti dopo l'intro "Sciacxste", arriva "Numby" che non fa prigionieri, tale è la rabbia sprigionata dal quartetto lombardo, si prosegue con "Fiux", pezzo dal ritornello da cantare a squarciagola, con repentini cambi di tempo dettati dal bel lavoro di Zapa alla chitarra.
E' il momento di "Cois" altro brano incazzato che dai chorus non può non ricordare ciò che di buono hanno fatto i Biohazard, sensazione che si ripete anche nella successiva "Swami", condita si dalle inumane urla di Aro ma anche da alcuni stacchi centrali molto Meshuggah style.
E' il momento di un pezzo che il quartetto è solito suonare dal vivo ormai da anni come "Ghastly", qui riarrangiato in versione 2008, con il basso di Raz che pulsa all'impazzata, prima della più cerebrale ma non meno velenosa "Sierro" ancora una volta scandita dai supercompressi riffs di Zapa.
Arriva "Slaves", altra track che esplode in un refrain pieno di rabbia per scivolare su un finale tronco che prelude alla seguente "Totti", forse la canzone che riassume al meglio l'Agabus sound, che sicuramente ammicca al metal-core che va ora per la maggiore ma che non dimentica i dettami del caro vecchio Thrash, grazie anche alle ripartenze sostenute questa volta al meglio dagli stacchi di batteria del fido Pala.
"Mitakuye" si conclude con "India", pezzo cantato sia in italiano che in inglese, che guarda a gruppi come Linea 77, sempre mantenendo però le caratteristiche stilistiche personali.
Cosa dire di più, senz'altro non è il genere di Heavy Metal che prediligo però, quando il prodotto è valido, non bisogna sicuramente trincerarsi dietro gli ottusi (almeno i miei!) gusti personali, come nel caso di questo cd, ben suonato, ben prodotto, con dei testi impegnati sulla critica sociale e soprattutto carico di rabbia e attitudine, che non mancherà di aiutare i quattro ragazzi anche in sede live, avanti così Agabus!!!

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Sciacxste
  2. Numby
  3. Fiux
  4. Cois
  5. Swami
  6. Ghastiy
  7. Sierro
  8. Siaves
  9. Totti
  10. India

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