Gli Heavy Heavy Low Low (odiosi già dalla lunghezza del nome) sono una di quelle band che non meriterebbe la libertà espressiva che la musica ha la compiacenza di concedere a chiunque voglia imbracciare una chitarra. Chi scrive questa recensione non è un sostenitore della tecnica e tantomeno della teoria musicale, anzi. Tuttavia si arriva ad un limite in cui non solo la tecnica ma anche il buon gusto devono essere presi in considerazione, non tanto per una questione qualitativa ma proprio per una questione di diritti umani. Questi insulsi HHLL riescono a stuprare senza la minima pietà strumenti che dovrebbero essergli confiscati da chiunque si trovi nei paraggi della loro sala prove. Si comincia con la song “Hahahahahahahahaha” il cui titolo probabilmente si riferisce alla sonora risata che ci si fa quando si schiaccia Play e si sente la peggiore band che sia mai esistita al mondo dopo gli Oasis. La risata dura pochi minuti perché viene subito accompagnata da un pianto isterico e dalle imprecazioni che gente incapace può suscitare al buon ascoltatore. Volete sapere che genere fanno? Impossibile rispondere. Volete che commenti le canzoni? La voce? Il pathos? Impossibile. Da salvare non c’è NULLA. E la cosa più grave è che questi quattro scemi sono famosi e fanno pure dei tour. Scusate, ma non vedo l’ora di chiudere questa esperienza orribile e passare alla prossima recensione. Un consiglio che mi esce dal cuore: metallari, blues men, jazzisti, rockers, punkers, rappers… EVITATE GLI HEAVY HEAVY LOW LOW.
Recensione di Riccardo “Rik” Canato
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