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Enslaved - "Vertebrae" (Indie Recordings/Audioglobe)

Line up:

Ivar Bjørnson - guitar
Grutle Kjellson - vocal & bass
Cato Bækkevold - drums
Herbrand Larsen - keyboard & vocal
Ice Dale - solo guitar
 

voto:

8
 

recensione

C’è sempre grande attesa ad ogni nuova uscita in ambito Enslaved, la band norvegese capitanata dal duo storico Ivar Bjørnson-Grutle Kjellson ha sempre saputo evolversi nella sua carriera e stupire l’ascoltatore, affrontando le composizioni con spirito assolutamente libero e per certi versi egoista. Lontani da ogni trend o ammiccamento al mercato il quintetto scandinavo dopo aver preso parte alla nascita di un genere apprezzato come il viking metal ha mutato il proprio sound neanche troppo gradualmente in favore di sonorità più dilatate e per certi versi progressive, che hanno portato ai successi di “Isa” e “Ruun”, premiati col grammy norvegese. La nuova fatica degli Enslaved prosegue il discorso intrapreso da qualche album a questa parte con partiture piuttosto complesse ed elaborate nonchè sonorità spesso e volentieri debitrici della scena progressive rock 70’. I richiami ai Pink Floyd ad esempio sono tutt’altro che velati nell’ottima “Ground”, ma anche le aperture melodiche della titletrack o le note intimiste all’interno di “To The Coast” fanno intendere la passione dei musicisti in questione per le suddette sonorità. Le tracce di un black metal primordiale sono ridotte ai minimi termini e relegate per lo più allo scream di Kjellson o a sporadici riff (quelli di New Dawn ad esempio), per altro ben amalgamati nel nuovo contesto. Più facile ricercare in “Vertebrae” l’anima epica del gruppo e ravvisabile qua e là in diversi frangenti con picchi di patos nei refrain malinconici di “Reflection” e “The Watcher”, mentre ciò che stupisce maggiormente è l’inclusione di passaggi post metal che spingono gli Enslaved ad un livello ancora differente, come accade nel fraseggio iniziale di “Clouds”, episodio inebriante avvicinabile in questi stacchi persino ai Burst. In costante movimento gli Enslaved continuano con successo la loro evoluzione, “Vertebrae”, si pone come l’ennesimo viaggio sempre diverso dal precedente, ma con l’inconfondibile gusto desolante di sempre.

Recensione di Teospire

tracklist

  1. Clouds
  2. To The Coast
  3. Ground
  4. Vertebrae
  5. New Dawn
  6. Reflection
  7. Center
  8. The Watcher

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