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recensione

I Der Geist, nascono nel 2006 dalle menti di alcuni degli ex membri di una band metal core chiamata 5 Days Bleeding. Con questo nuovo progetto, i Der Geist volevano creare un sound più ricercato ed aggressivo rispetto a quello cui si erano dedicati con le loro vecchie band.
Il genere scelto dai Der Geist è un death metal influenzato da sonorità moderne, che gli danno un tocco particolare e molto interessante. Molto belle le melodie di V che intermezzano la violenza delle chitarre e il growling al vetriolo di Lio. Growling che da un contributo fondamentale al sound del gruppo.
Azzeccate anche le melodie medievaleggianti e barocche di Pain. Oltre a questi intermezzi particolari, il sound della band è costituito da tutti i canoni principali del death più classico con magari qualche richiamo al thrash più rude. Detti canoni, come ogni buon metallaro sa, sono velocità, potenza, rabbia e voglia di spaccare tutto. Ma come già accennato in precedenza questo Pain non è solo costituito da queste sonorità, bensì anche da molteplici originali melodie e sprazzi sonori geniali che spezzano un sound che altrimenti sarebbe pesantissimo, rendendolo molto piacevole.
Le tematiche affrontate in Pain sono gli attacchi di panico (da questo tema prende nome il disco stesso); il dualismo del carattere umano e la ribellione nei momenti di oppressione fisica e mentale.
Tematiche che sono indubbiamente molto ben rappresentate dal particolarissimo sound dei Der Geist.
Le particolarità stilistiche di questa band in sede live sono due: l’intro che ad ogni show è diversa perché scelta fra le colonne sonore di alcuni film per sottolineare l’unicità di ogni spettacolo offerto, e in secondo luogo le maschere veneziane che il gruppo indossa durante l’esecuzione di alcuni brani.
Indubbiamente se vi piace il genere e i Der Geist fanno tappa nella vostra città, la visione del loro concerto vale sicuramente la pena.

Recensione di Elisa Mattei

tracklist

1. Intro
2. V
3. M(e)sunderstanding
4. Panic
5. Slave of Illusion