Terzo album in tre anni per gli svedesi Lifelover: il primo sotto Avantgarde Music, che dimostra ancora una volta di puntare su un ristretto numero di band, ma tutte di estremo interesse.
Lifelover, un moniker positivo, ma ironico, basti vedere come si “auto-distrugge” il singer () in sede live…
Un po’ come gli Shining anche la dimensione dei Lifelover è il black metal, ma il sound è decisamente vario e a tratti la base black sparisce per insinuarsi in meandri rock depressivi oscuri e sofferti.
Ed sono proprio la sofferenza e la “voglia” di autodistruzione i temi cari al combo svedese, che riesce ad esprimerli emozionando attraverso delle melodie lamentose, a tratti impensabili, che raggiungono il climax quando lontano, dal nulla, compaiono alcune nota disincantate di pianoforte.
Un disco di una pazza semplicità, che nonostante tratti temi ben lontani dalla mia mente è riuscito a conquistarmi e farsi considerare un sofferto capolavoro.
Recensione di Dimitri Borellini
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.