Hellveto ovvero una iper prolifica one man band o side project che dir si voglia scaturito dalla mente di un fantomatico e misterioso L.O.N. cui Pulverised Records ha deciso di produrre il disco, "Neoheresy", segnando così il passaggio dalla precedente label Black Plague Records.
La proposta unisce un black metal old school ad un cantato tipico del filone baltico/slavo, un utilizzo della voce tipico di bands quali Skyforger o Arkona.
Atmosfere medievali fanno da sfondo ad un sound grezzo e primordiale ma anche cupo e sofferente di scuola Graveland ove, anche in questo caso, la batteria ha suoni palesemente campionati. Massiccio, ma per nulla invasivo, è l'utilizzo di strumenti folk, bouzouki in primis, tuttavia la matrice folk viene relegata sempre in secondo piano affidandole un ruolo di "comparsa" che si intreccia o fa semplicemente da sfondo ad un riffing di chitarra praticamente identico in ogni canzone.
Tutto il disco si può riassumere nell'ascolto della traccia più lunga "Milczace Sumienie", un tentativo, in parte riuscito, di ricreare atmosfere tipiche dei finlandesi Moonsorrow.
Disco adatto agli amanti dell'undeground pagan/black che non guardano alla qualità del disco.
Recensione di Paolo Manzi
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