Probabilmente a molti di voi si staranno domandando chi sono gli Almah. Questa band è il progetto parallelo di Edu Falaschi, il forntman che ha dovuto sostituire Andrè Matos alla guida degli Angra, e che ora è impegnato in una carriera solista che gli ha già fatto comporre due album in due anni.
Una cosa che non ho mai capito sono però progetti paralleli come questo.
Mi aspetterei che, se un musicista si scosta dalla sua band per impegnarsi in un'altra attività, lo faccia perché vuole esprimere un certo tipo di musica che non è condiviso dalla sua band d’origine, ma è così valida che vale la pena di faticare per prodursela da soli.
Questo progetto, invece, non ha assolutamente niente di diverso dal sound degli Angra, anzi, visto che Falaschi ha così fantasia da creare due album in due anni, preferirei che tenesse un po’ di idee per gli album degli Angra, invece di privarli di idee sicuramente valide.
“Fragile Equality”, questo è il titolo dell’album, è un buon CD, molto orecchiabile con degli arrangiamenti curati e molto ricercati. Esattamente come gli Angra dal 2001 in avanti (ndr. da quando Matos ha lasciato).
Gli amanti del power-prog metal saranno sicuramente contenti di questo disco che racchiude in dieci tracce tutte le sfumature principali della scena metal brasiliana.
Si parte con la spensierata “Birds of Prey” che comincia velocissima tra chitarre e batteria per rallentare solo con il coro del ritornello e pure la seconda “Beyond Tomorrow”, nuova e già classica canzone power, il cui ritornello rimane stampato in testa, passa veloce e senza intoppi.
Come in ogni album power che si rispetti, la quarta canzone è una traccia lenta, la sdolcinata “All I Am”, si apre infatti con un arpeggio di chitarra acustica e potrebbe essere inserita una qualsiasi raccolta di ballate metal per la morosa al pari di “Surrounded” dei Dream Theater o “Scarlet Rose” degli Edguy o “Before the Winter” degli Stratovarius (tutte 4° traccie dei rispettivi album) .
Il miglior brano dell’album è certamente la brasiliana “Invisible Cage” che ricorda vagamente alcune sonorità dei connazionali Sepultura, soprattutto all’inizio, la velocissima title track “Fragile Equality” serve sicuramente a svegliare chi, a questo punto, si fosse addormentato!
Il disco si chiude infine con l’orchestratissima “Meaningless World”, un vero stendardo del power metal di scuola Startovarius, Symphony X, Avantasia, Hammerfall, Helloween…
Insomma, Fragile Equality è un bell’album ricco di passaggi interessanti e composto da una persona che ha un’esperienza decennale, esperienza che si fa maledettamente sentire! Spero solo che questo progetto non porti via idee al suo gruppo principale, gli Angra, che in questo momento hanno un assoluto bisogno di novità…
Recensione di Tommaso Bonetti
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.