La Pulverised Records anno dopo anno sta collezionando contratti con formazioni interessanti, forse ancora da testare e da far crescere ma comunque degne di nota, tra queste ci sono i Deceiver, gruppo svedese che senza tanti giri di parole scende in campo con un heavy/thrash davvero niente male. Guardate un po’ che coincidenza, la loro nuova release si chiama proprio “Thrashing Heavy Metal”, titolo che la dice gran lunga e rispecchia l’anima dei ragazzi di Strängnäs, bloccati a inizio anni ’80 dove la differenza fra thrash e heavy era quasi inesistente.
Il disco si apre con la breve ma intensa “The Tail's Of Whom In Shadows Fall”, pezzo che fa subito capire i punti di forza della band concentrati in Pete Flesh, infatti non solo caratterizza i brani con i suoi riff taglienti e grezzi al punto giusto, ma dà quel tocco di aggressività essenziale con la sua voce ruvida, che si inserisce perfettamente nel conteso. Basso e batteria al contrario giocano un ruolo abbastanza emarginato, salvo qualche brano come “Graveyard Lover” dove Crille si mette in mostra negli intermezzi rallentati, introducendo delle ripartenze di chitarra niente male.
Per il resto non c’è molto da dire, l’ascolto fila via liscio tra riff puramente old style e assoli non da meno, che mettono in risalto ancora di più le doti esecutive di Pete che in più passaggi potrà rievocarvi il Gary Holt dei tempi d’oro.
Le registrazioni avvenute negli Abyss Studio fanno in modo che l’ascolto possa risultarvi piacevole dall’inizio alla fine, certo se cercate qualche novità non è l’album che fa per voi, al contrario se avete semplicemente voglia di una mezz’oretta allegra con un po’ di heavy/thrash come sottofondo allora date un’opportunità ai Deceiver.
Recensione di Thomas Ciapponi
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