Secondo full lenght per i danesi The Burning, asettica band che propone un Thrash/Death core, moderno e, diciamo così, in un certo senso, molto "di moda".
Non che si tratti di una ciofeca, per carità, anzi, questo "Reawakening" è violento, ben suonato e ben prodotto, è che sul piano delle emozioni che dovrebbe trasmettere la musica, qualsiasi tipo di musica, qui si rasenta quasi lo zero, tanto risultano essere privi di feeling i ragazzi scandinavi.
Sicuramente sarà un disco che verrà apprezzato dal pubblico devoto allo swedish Death, dato la forte componente di questo genere presente nell'album, comunque mescolato ad un Thrash core si moderno, ma difficilmente melodico e commerciale, come testimoniato dalle bordate di canzoni come "Cloven Hoof","Carnivora" oppure "He who whisper in the back of us all", è solo che, a lungo andare il disco oltre ad annoiare un pochino, risulta abbastanza sterile, proprio per l'incomunicatività del gruppo.
Da notare invece i testi, non le solite banalità del genere tipo "Hate-Fear-Mind", trittico di parole ripetute una milionata di volte in tutto ciò che è "Core", bensì delle liriche partorite da una visione molto apocalittica e distorta della religione, "Evangelical cannibal", o quasi Babilonese con creature tipo "Eight legged omen", che se non altro donano un pò di interesse in più a questa release, che di certo non smuoverà le masse.
Per concludere, un disco appena sufficiente, per la carenza di idee, ma che di certo, farà scatenare qualche kid, ancora inconsapevole che quello proposto dai The Burning è definito, a torto, Thrash o Death Metal, quando lo si potrebbe semplicemente chiamare nu metal, tanto incazzato quanto scontato però...
Recensione di Alessio Aondio
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