Uscito nel ’97, “Mystic Places” è il secondo album della power/prog band tedesca, prodotto da Charlie Bauerfeind (che ha lavorato con band del calibro di Blind Guardian ed Helloween), esso si mantiene fedele alla tradizione progressive con ampio spazio dato alle tastiere, e una linea melodica che fa da protagonista avvicinandolo al power.
Tra le dodici tracce che compongono il disco troviamo ben quattro pezzi strumentali, “Mystic Places”, che è l’intro, “Crystall Ball” e “Isolation” che fanno da intermezzi per dilatare il ritmo dell’album e “Two Mental”, che dura ben 6 minuti e mezzo e che si trova esattamente a metà album, dividendolo così in due parti. Quest’ultima è preceduta dalla ballad “Prisoner of my Mind”, il pezzo forse meno azzeccato dell’album, forse per la durata eccessiva o il cantato non troppo convincente ma comunque non sembra un esperimento particolarmente riuscito. Per quanto riguarda le altre canzoni vanno evidenziate “Wasted Time” canzone potente di buona qualità, come la successiva “Burning Down The House”, probabilmente uno dei pezzi migliori del disco ( nonchè esempio della buona tecnica che possono vantare i membri della band ) caratterizzato da un efficace refrain, ed infine la conclusiva “Blind Dance”, aggressiva e potente al punto giusto, che chiude l’album in bellezza.
Per dare dunque un giudizio a questo lavoro direi che non è nulla di nuovo e di innovativo nel suo campo (anche perché si parla di un disco di ben sette anni fa), ma senza dubbio, salvo alcune eccezioni, un album ben fatto e che può sicuramente piacere agli appassionati del genere e a chi piacciono in generale lunghe parti melodiche, un largo uso delle tastiere e parti molto tecniche.
Recensione di Marco Manzi
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