Due cose mi hanno lascito perplesso (in senso buono) di questa nuova band Svedese, la prima è che suonano maledettamente Street, con ispirazione riconducibile ai primi Guns 'n' Roses, L.A. Guns, Enuff Z'nuff e via dicendo, e non propongono il classico Rock scandinavo in voga ormai da più di una decade; la seconda, e ben più significativa, è che il quartetto, già prima della pubblicazione del debut album, ha già suonato più volte al Whisky a Go Go di L.A., vera e propria Mecca di tutto ciò che è (fu?) Glam e limitrofi...
Ora, se anche gli Americani hanno bisogno di pescare dello sporco R'n'R stradaiolo dalla fredda Svezia, le cose son due, o il migliaio di gruppi sputati fuori da Los Angeles tra la fine degli 80's e l'inizio dei 90's si è completamente disperso o, questi Innocent Rosie ci sanno davvero fare, la risposta è ovviamente la seconda!
Date un'ascoltata alle sfrontate melodie contenute in songs tipo l'opener "Bitter cocktail" o ancora "Let a memory die", col suo chorus rallentato e, subito vi salirà una voglia malsana di truccarvi e uscire per le strade di provincia con un paio di stivaletti pitonati sovrastati da fuseaux rosa (sto delirando ma me ne rendo conto!!!).
Mi fa piacere che, al giorno d'oggi, anche nell' "Hard Rock" in generale, escano dei dischi ancora intrisi di quell'alone sporco che caratterizzava la scena Losangelina degli 80's, facendo rivivere, anche se solo per 48 minuti, quello che veniva definito in modo dispregiativo Hair Metal.
Altro punto a favore degli Innocent Rosie è la presenza saltuaria del pianoforte, che regala un tocco a la Quireboys a songs come ad esempio "Sextalkin'", pianoforte che dona un netto stacco dalla voce sgraziata ma maliziosa del singer Oscar Kaleva.
Insomma, un full lenght atteso da molti, che di certo non li deluderà, dato il modo "canonico" col quale sono riproposti i crismi del genere, quindi per tutto gli amanti dello Street/Sleazy/Glam più sporco che dir si voglia, accompagnati ovviamente alle classiche lyrics sex-oriented, ecco a voi gli Innocent Rosie, capaci di placare per un pò la vostra fame di Rock 'n' Roll...
Recensione di Alessio Aondio
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