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recensione

"Odino, guida la mia spada!" recita il ritornallo di "The pursuit of the Vikings". In questo caso ha anche guidato la penna di Johann Hegg e compagni in fase di songwriting vista l'epicià dei testi del nuovo "Fate of Norns". Un album decisamente diverso rispetto al precedente "Versus the World", i ritmi incalzanti del predecessore cedono il passo ad un granitico muro di mid tempos cadenzati su linee decisamente più vicine all'epic che al death melodico dei primi album. Tutto ciò a mio avviso non compromette minimanente la qualità del lavoro. Tecnicamente i cinque svedesi hanno dato già prova di loro e questo album non è che l'ennesima conferma. Anche se quasi certamente questa svolta potrà lasciare insoddisfatti gli amanti dei primi demo e di Once Sent From the Golden Hall. Ma come si può rimanere indifferenti a brani come "An Ancient Sign of Coming Storm", "Pursuit of Vikings" o "Valkyries Ride" che pur avendo perso in velocità e anche un pò in potenza riescono a compensare tale mancanza grazie ad un lavoro di chitarre ben costruito condito col brutali scream e growl cantati dall'uomo più vichingo del mondo. "Arson" addirittura inizia con il suono di un corno da battaglia (per registrarlo è stato utilizzato un autentio suonatore) e la canzone per tutto il tempo ricorderà la marcia di un grosso esercito. Credo comunque che la resa massima di quest'operai si avrà in sede live, peccato che il tour di supporto non passi dall'Italia. Anche per questa occasione è stata poi pubblicata una versione limitata contente un dvd registrato, in modo molto artigianale, lo scorso marzo a Reykjavik nel corso del mini tour in Islanda. Pur essendo di bassa qualità rende benissimo l'idea di come siano gli Amon Amarth in sede live.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

1. An Ancient Sign of Coming Storm
2. Where Death Seems to Dwell
3. The Fate of Norns
4. Pursuit of Vikings
5. Valkyries Ride
6. The Beheading of a King
7. Arson
8. Once Sealed in Blood