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recensione

Gli Zeromancer tornano, dopo dei anni di silenzio, con il loro quarto album “Sinner International” e con questo disco abbandono definitivamente il Metal per concedersi al più tranquillo Gothic/Industrial-Rock di stampo The Cure.
I cinque norvegesi sono riusciti a creare un buon disco che si lascia ascoltare con piacere. Sinner International è u n buon prodotto che non soffre di nessun difetto in particolare, pur non presentano nessun reale pregio. Da un lato il mio giudizio è sicuramente distorto da fatto che sono molto più abituato a trovarmi di fronte a sonorità graffianti e ritmi esagerati e faccio quindi fatica a avvicinarmi alle atmosfere rilassate di canzoni come “Doppelgänger I Love You” o “My Little Tragedy”. Dall’altro devo però riconoscere che il disco non presenza momenti stagnanti e le canzoni non risultiano mai troppo lunghe, anzi “It Sounds Like Love (But It Looks Like Sex)” ha un retrogusto Rammstein che fa tendere piacevolmente l’orecchio.
Sebbene la base sulla quale si evolvono le canzoni rimane l’industrial rock, gli Zeromancer riescono a tenere alta l’attenzione dellascoltatore alternando canzoni più lente come “Fictional” a brani più movimentati come “I'm Yours To Lose”. Certo, spesso le influenze di Nine Inch Nails, KMFDM, Die Krupps, Oomph! sono così accentuate da rimandare a qualche “già sentito”, però è innegabile che sia possibile ascoltare tutto Sinner Internacional senza storcere mai il naso o passare a un’altra traccia.
Insomma, per me che no amo questo genere di musica, questo è un album senza infamia e senza lode ma sicuramente se qualcuno è più affine a queste sonorità troverà sicuramente questo lavoro molto interessante.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

1. Sinners International
2. Doppelgänger I Love You
3. My Little Tragedy
4. It Sounds Like Love (But It Looks Like Sex)
5. Filth Noir
6. Fictional
7. I'm Yours To Lose
8. Two Skulls
9. Imaginary Friends
10. Ammonite