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recensione

Il debut dei Crescent Shield fu accolto con clamore sia da pubblico e critica e non perché lo recitano le note biografiche ma perché chiunque segua con un minimo di attenzione la scena heavy d'oltre oceano non può non aver almeno sentito nominare una volta "The Last of My Kind".
Il 2009 segna il ritorno del quartetto con "The Stars of Never Seen" un disco decisamente più maturo sia in fatto di songwriting che di composizione.
Come per il precedente lavoro la punta di diamante dei Crecent Shield sta nella voce di Michael Grant (pronipote del generale nordista?), il giovane vocalist si muove su linee e tonalità melodiche che si amalgano alla sezione ritmica, ecco perché in fase di mixaggio la scelta di Bill Metoyer (che ha tra l'altro collaborato con Slayer, W.A.S.P., Lizzy Borden ecc..) di mantenere la voce leggermente in primo piano. "Under Cover of Shadows" è un brano destinato a scatenare il pubblico in sede live, "Tides of Fire" invece pecca di un'intro troppo lunga ma recupera bene nella seconda metà.
Pesanti e potenti sono "10.000 midnights Ago", "Temple of Empty" e "The Bellman" dalle atmosfere epiche grazie alle chitarre che suonano molto eigthies e ad una voce (a cui rispondono ottime backing vocals) sempre all'altezza del compito.
Ritmiche più serrate segnano "My Anger"e la conclusiva "Lifespan" e con queste song abbiamo chiuso la rosa di sfaccettature principali presenti nel catalogo "Crescent Shield".
Un campionario vasto che ben si addice ad una band che ha le carte in regola per sorreggere l'heavy metal, quello classico e più puro, quando inevitabilmente i capistipite del genere appenderanno gli strumenti al chiodo.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

1. Under Cover of Shadows
2. The Grand Horizon
3. Tides of Fire
4. 10.000 Midnights Ago
5. Temple of Empty
6. My Anger
7. The Bellman
8. The Endurance
9. Lifespan