E così anche i Wolfchant raggiungono quota 3 album, dopo un buon debutto seguito da un disco tentennante come "A Pagan Storm", con "Determined Damnation" il quintetto teutonico pare aver ritrovato la strada giusta.
Le similitudini con i finladesi Ensiferum restano molteplici ma è forse questo che riesce a rendere i Wolfchant unici nella loro Germania.
La scuola finlandese ha ispirato molto questa giovane band che, a questo punto della carriera, pare aver finalmente trovato un proprio equilibrio unendo un sound più melodico di origine finnica a passaggi più pesanti e grezzi tipici del pagan sound mitteleuropeo.
A queste condizioni è quasi ovvio che il bacino di utenza dei Wolfchant si allarghi andando a ripescare fans di una o dell'altra parte, solo le frange più oltranziste rimarranno indifferenti a questo lavoro.
Parlando di songs la resa maggiore sia per potenza che per personalità si ha sui brani, guarda caso, cantati in tedesco come "Keine Engel Hört Dich Flehen", "Scwerter Der Erde" e "Auf Blut Gebaut". Questi appaiono come momenti a sé sia per il modo di utilizzare la voce da parte di Lokhi, più incisiva e graffiante, sia per come vengono suonati gli strumenti, soprattutto le chitarre che risultano più grezze e cattive.
Con ogni probabilità la chiave per il successo dei Wolfchant risiede in queste tracce.
Recensione di Paolo Manzi
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.