"White Hell", sesto album in studio per i Criminal, band cilena (di nome ma non di fatto, basta leggere la line-up sottostante!) attiva ormai da più di 15 anni, che propone uno swedish death che più standard non si può.
Infatti il loro sound è perennemente ancorato a "Slaughter of the soul", vera bibbia di chi si ciba di questo tipo di Metal, fatto di screaming vocals, tempi tirati alternati a pesanti bridge, il tutto infarcito da una melodia di fondo che dona quel quid in più in fatto di fruibilità.
Il punto è che, se già il genere (che per dovere di cronaca NON mi fa impazzire affatto!) ha detto tutto nei primi anni '90 grazie ad una manciata di dischi di allora valide bands svedesi, Entombed ed At the Gates su tutti, non vedo come ci si possa ancora entusiasmare per releases come il qui presente "White Hell".
Ben inteso, gli ingredienti di cui sopra ci sono tutti e alla grande e unitamente alla possente e compressa produzione, il cd in questione non può ritenersi per nulla insufficiente ma, complice forse la caratteristica del genere suonato, ovvero una freddezza assoluta ed una mancanza totale di groove, l'album stenta a decollare, mantendendosi però su un livello accettabile.
E' innegabile che brani come "Incubus" o ancora "Sons of Cain", posta in chiusura, abbiano un tiro micidiale ma, quello che rimane dopo aver ascoltato "White Hell" è quel senso di già sentito che, sicuramente non invoglia a premere il tasto "repeat all"...
Per concludere, disco consigliato solo e soltanto a chi è malato di death svedese come lo si faceva una volta, quindi scevro da effetti vari e coretti pseudo "nu", come gli indegni In Flames stanno perpetrando ai malcapitati ascoltatori, poichè si può dire quel che si vuole sui Criminal ma, la loro dose di violenza la sanno ancora somministrare!
Recensione di Alessio Aondio
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