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Hyborian Steel - "An Age Undreamt Of..." (My Graveyard Productions/My Graveyard Productions)

Line up:

Howie Roberts - Cimmerian Warcries
Theodore Ulysses Berry - Aquilonian Battleaxe
Valair Ushan - Stygian Bass
John Blacksmith - Pictish Wardrums
 

voto:

7,5
 

recensione

Sì sì, più lo ascolto e più me ne convinco, infatti se il qui presente "An age undreamt of..." fosse uscito, che so io nel 1981 o giù di lì, adesso gli Hyborian Steel sarebbero ritenuti una super-mega cult band al pari di Heavy Load, Warlord, Cirith Ungol e compagnia bella...
Dico ciò poichè subito dalla copertina (un pò pacchianotta ma fottutamente True) si capisce che la band da Crystal City, Missouri, è immersa totalmete nell'Epic anni '80, titoli, testi, registrazione, e, ovviamente, sound inclusi.
Quindi, chi adora il genere guerriero per antonomasia, non può che ringraziare la My Graveyard per aver portato alla luce l'ennesima nuova e meritevole band, come appunto si dimostrano essere i ragazzi degli Hybornian Steel, che più che vivere la nuova ondata dell'Epic Metal (piena di grandissimi gruppi), vanno proprio ad attingere a piene mani dal glorioso passato.
Come non esaltarsi allora su classici pezzi pieni di pathos come "Hyborian Steel", "Cimmerian", "Eyes of the Serpent", o la più Omeniana "Pirates of the Black Coast", forgiate dai riffs inossidabili del perfetto Theodore Ulysses Berry e scalfite dalla sgraziata ma evocativa ugola di Howie Roberts.
C'è tempo anche per una strumentale, "A.r.z.", che vedrei bene come intro per i concerti, prima che il quartetto redneck omaggi una delle loro più grandi fonti di ispirazione, i barbari svedesi Heavy Load (guarda caso!), con l'inno "Heavy Metal Heaven", dall'ep "Metal Conquest" del 1981, con risultati, devo dire, veramente positivi.
Anche l'ultima tripletta di songs di questo esordio non è da meno del materiale precedente, quindi chiusa la parentesi tributi, tocca a "Behind the Mirror" riportarci su territori "Ungoliani", dato che nei cupi e cadenzati 8 minuti di durata del pezzo, aleggia fiero lo spirito dell' act di Ventura.
Con la successiva "Bringers of Chaos" si ritorna a pigiare sull'accelleratore, a dimostrazione anche della varietà strutturale che gli Hyborian Steel sanno attribuire a seconda del mood di ogni brano, riuscendoci alla grande per giunta!
"An age undreamt of..." si chiude proprio con la title track, mid tempo dal flavour sognatore, che fa augurare agli Hyborian Steel una lunga e prolifica carriera, dato lo spirito col quale affrontano l'Epic Metal, ci voleva proprio un'altra band epica statunitense come Odino comanda, anche con quasi 30 anni di ritardo!
Quindi disco consigliato a chiunque dorme coi mutandoni di pelo e a colazione taglia il burro con la bipenne... "Let our enemies taste Hyborian Steel!!!".  

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Hyborian Steel
  2. Cimmerian
  3. Eyes of The Serpent
  4. Pirates Of The Black Coast
  5. A. R. Z.
  6. Heavy Metal Heaven
  7. Behind The Mirror
  8. Bringers Of Chaos
  9. An Age Undreamt Of

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