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recensione

Secondo album (dopo l'ottimo esordio autoprodotto) rilasciato per la nostrana Cruz del Sur, per la band di Pittsburgh, autrice di una toccante miscela di Thrash alquanto attuale, infarcita di una venatura struggente ed emozionale ai limiti del Power/Doom.
Teoricamente un sound così al passo coi tempi avrebbe dovuto farmi storcere il naso, invece è successo l'esatto contrario data l'eccellente qualità del materiale proposto dai Crown the Lost, sia che trasudi violenza o depressione, il tutto suonato con estrema perizia tecnica, tenuto anche conto della giovine età dei musicisti (il batterista ha solo 19 anni!).
"Blind Faith Loyalty" è un disco che, se ascoltato col mood giusto, vi entrerà dentro, in particolar modo se si apprezzano sonorità alla Nevermore, con un contorno, servito esclusivamente dal singer Chris Renaldi, degno del miglior Messiah Marcolin (tra Candlemass e Memento Mori).
I pezzi quindi vivono tutti del contrasto tra la base tirata di estrazione Thrash appunto e, i versi recitati in maniera sublime da Renaldi, accompagnati da liriche che dimostrano di nuovo una sensibilità fuori dal comune per un quintetto con il certificato di nascita così recente.
Songs come "Defame the Hypocrites", "Impose your will" o ancora la magnifica "Drawing the parallel" vengono assimilate al primo ascolto pur essendo tutt'altro che tamarre o orecchiabili anzi, presentandosi articolate e mai scontate, in definitiva facendomi pensare che, una volta su un milione, anche un gruppo "moderno", ha effettivamente qualcosa da esprimere nel panorama Metal.
Quindi, se vi garbano i gruppi citati qui sopra, ma anche semplicemente lasciarsi cullare dalla malinconia, spegnete le luci ed immergetevi in "Blind Faith Loyalty", album che, senz'altro saprà emozionarvi...

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

1. Defame the Hypocrites
2. Drawing the Parallel
3. Bound To Wrath
4. Symbiotic
5. Finality
6. Dreaming In Reverse
7. Privation
8. Impose Your Will
9. Hollow Refuge
10. Blind Faith Loyalty