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Patrick Rondat - "On The Edge" (LMP/Lucretia Records)

Line up:

Patrick Rondat - Guitars
Tommy Aldridge - Drums
Patrice Guers - Bass
Philippe Woindrich - Keyboards
 

voto:

7
 

recensione

Questo lavoro del chitarrista Rondat risale al 1999 e vede al suo interno due collaborazioni eccellenti, ossia il noto pianista Michel Petrucciani ed il violinista Didier Lockwood. Il disco si apre con una breve introduzione di pianoforte, che apre la strada ad un pezzo articolato in tre parti (Duality), la prima delle quali fa già capire lo stile sia chitarristico che di composizione, i rimandi alle sonorità tipiche di fine anni ’80- inizio ’90 sono pervasivi, l’impianto del pezzo è riconducibile (se pur con un paragone grossolano) a quello dei pezzi del più noto Satriani, la chitarra di Rondat infatti si articola in una linea solistica che copre la durata di tutto il pezzo. Sono presenti anche parti dal sapore leggermente prog. “Duality Part II” si apre sul fade-out del pezzo precedente, e si esaurisce in un’intro molto morbida per “Dualità Part II”, il pezzo prende aggressività ed un tocco lievemente orientale (se proprio vogliamo si può accostare ad “Home” dei Dream Theater). “Destinies” si apre su melodie più aperte, quasi banali, ma il continuo del pezzo prende molto più senso, grazie soprattutto all’arrangiamento del basso e della chitarra di accompagnamento. “Into The Wild” come forse il titolo fa presagire è un pezzo molto più rockettone, l’ incipit risulta quasi grezzo se confrontato al pezzo precedente, verso il minuto e mezzo c’è una parentesi di caduta di stile, con un’aria da canzoncina per bambini, che fortunatamente si ripete solo una volta. “If I Ever Come Back” torna sui tratti tipici del disco, la prima parte un po’ malinconica, ma comunque valida. Dopo due minuti e mezzo l’aria inizia un cambiamento che avviene senza stacco, il tema portante introdotto nella prima parte ricorre per ricordarci che la canzone è sempre la stessa, l’articolazione del pezzo è molto valida ed i sei minuti passano senza intoppi, l’unica nota negativa è che un paio di parti sembrano quasi ricalcate dai Dream Theater. “On The Edge” da una parte incattivisce, dall’altra marca il gusto progressive dando vita ad un risultato non moto chiaro, ben studiato l’assolo centrale. “Burn Out (acoustic version) “ si apre con un arietta da operetta barocca e continua in un modo che associa sonorità seicentesche, spagnoleggianti e progressive dando un risultato a mio avviso deplorevole. “Why Do You Do Things Like That?” sembra un po’ la copia di “O The Edge”, ma qui entrano in scena entrambi gli special guests. Petrucciani si rende autore di un pezzo estremamente interessante, anche se a tratti cozza con lo stile dell’arrangiamento, Lockwood delude sia per il pezzo non speciale, sia per l’uso della distorsione sul violino, i nove minuti non sono giustificati da necessità compositive effettive. “Cloudy Mountain”, a cui partecipa Lockwood, non è criticabile, ma ormai dice poco che non sia già stato espresso. Lockwood stavolta da un contributo lodevole, anche se la scelta del suono del suo violino resta discutibile. Fortunatamente “Across The Bridge” si apre in modo nuovo, con una chitarra acustica ed un solo rock-blues interessante, però la continuazione rientra nei canoni che ormai ci sono noti. Quello iniziale tutto sommato è stato un abbaglio. La conclusiva “Our Paths Crossed” con il suo ritmo più pacato e le sonorità più avvolgenti conclude bene ciò che era cominciato con “Duality”. Il disco si lascia ascoltare scorrevolmente, ma ad un ascolto più accurato risulta un po’ monotono, lo stile compositivo varia poco e l’impianto delle canzoni per niente. Tutto il resto è fondamentalmente positivo, la tecnica del chitarrista-compositore è ottima, come del resto anche glia altri musicisti sono ad un ottimo livello e la scelta dei suoni non è mai casuale (fatta eccezione per il caso già specificato).

Recensione di Lorenzo Canella

tracklist

  1. Duality Intro
  2. Duality Part I
  3. Duality Part II
  4. Duality Part III
  5. Destinies
  6. Into The Wild
  7. If I Ever Come Back
  8. On The Edge
  9. Burn Out (acoustic version)
  10. Why Do You Do Things Like That?
  11. Cloudy Mountain
  12. Across The Bridge
  13. Our Paths Crossed

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