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Vomitory - "Revelation Nausea" (Metal Blade Records/Audioglobe)

Line up:

Erik Rundqvist - Bass, Vocals
Tobias Gustafsson - Drums
Ulf Dalegren - Guitar
Urban Gustafsson - Guitar
 

voto:

7
 

recensione

Buona la terza prova per gli svedesi Vomitory, che con questo disco uscito sotto l’ala protettrice della potente Metal Blade ci presentano un sano brutal death svedese dove sin dall’opening track ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un lavoro più maturo rispetto al discreto precedente “Redemption”, targato 1999.
Il profondo growl del cantante bassista Erik Rundqvist fa da collante a un susseguirsi di riff tipicamente death old school, che non disdegnano però virate thrash che rendono il songwriting dinamico e mai monotono.
Aiutati da una produzione che rende giustizia ai pezzi, i Nostri ci accompagnano per mano verso il loro mondo fatto di sangue, corpi mutilati e guerra ricordandoci, ogni tanto,di non essere molto tolleranti con il mondo Cristiano.
Nonostante non vi sia nulla di nuovo nei riff sparati a raffica dalla coppia d’asce Gustaffson / Dalegren coadiuvati da un preciso Tobias Gustafsson dietro le pelli, la perizia tecnica dei quattro e l’ottimo gusto per una sorta di melodia “epica”( che spesso ricorda i bellicosi Bolt Thrower) rende il platter potente e scorrevele.
Ma è sempre e comunque la violenza sonora a farla da padrone, e quindi non mancheranno per la gioia di grandi e piccini doppia cassa a manetta e break-down spacca collo, come tradizione esige!
Brani come la maestosa “When Silence Conquers” o la più thrash “The Holocaust” sono ottimi esempi di come poter rimanere ancorati a radici fortemente influenzate dal brutal death tout court degli anni ’90, senza risultare però privi di mordente o una mera copia di act più blasonati.
I Vomitory, insieme ai conterranei Dismember e i già citati Bolt Thrower sono stati capaci di rendere questo genere spesso fin troppo monolitico in qualcosa più variegato, aggiungendo al loro devastante impatto trame nascoste che portano l’ascoltatore a non annoiarsi dopo le prime tracce: attenzione però, non stiamo sicuramente parlando di un capolavoro, ma questi svedesotti portano a casa un lavoro ben fatto, a tratti avvincente e pieno di groove.
Forse il difetto che posso trovare è la voce di Rundqvist, che si esprime sempre e solo su binari prefissati dal genere (growl basso e difficilmente leggibile) e che in questa sua prima prova dietro il microfono paga dazio al fatto di dover sostituire il precedente (e più carismatico) storico singer Jussi Linna.
Tirando le somme, un disco sicuramente che farà la felicità dei deathsters più intransigenti, ma che saprà sicuramente farsi apprezzare anche dai neofiti del genere Consigliato!

Recensione di Manuel Molteni

tracklist

  1. Revelation Nausea
  2. Corpsegrinder Experience, The
  3. Beneath The Soil
  4. Under Clouds Of Blood
  5. Art of War, The
  6. When Silence Conquers
  7. Chapter Of Pain
  8. Holocaust, The
  9. Exhaling Life
  10. 9mm Salvation

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